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Siaarti: nuova sede e centro simulazione per la prima linea dei rianimatori

Anestesia e Rianimazione Redazione DottNet | 13/03/2023 15:04

Non dimenticare la lezione della pandemia, occorrono più posti letto

Settecento metri quadri che occupano un intero piano dell’edificio in via del Viminale a Roma, un affaccio sul ministero dell’Interno: sono solo alcune delle caratteristiche della nuova sede e del primo centro di simulazione della Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI) che, nata nel 1934, vanta una storia quasi centenaria. La struttura è stata inaugurata oggi a Roma in via del Viminale 43: è lì che gli oltre 11.000 soci SIAARTI avranno a disposizione una sala da 80 posti a sedere corredata da un ledwall di oltre 8 mq ad alta definizione, due sale di simulazione ad alta fedeltà con regia dedicata, una sala debriefing e una sala task-trainer, arricchita da sette postazioni.

Nella sede sono inoltre presenti una Sala del Consiglio Direttivo costituito da 28 consiglieri provenienti da tutta Italia, la Presidenza e gli uffici di Segreteria dedicate alla Formazione e alla Ricerca. In quello che è il primo centro di formazione e di simulazione direttamente rivolto all’attività societaria, la nuova sede SIAARTI mette a disposizione degli anestesisti-rianimatori una offerta formativa di oltre 120 corsi l’anno, strutturati in percorsi formativi che si articolano nelle sfere di competenza della Società: Anestesia e medicina perioperatoria, Rianimazione e Terapia Intensiva , Emergenza e Urgenza intra ed extra ospedaliera, Terapia del Dolore e Cure Palliative in ambito adulto e pediatrico.

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La simulazione in ambito sanitario è ampiamente utilizzata nella formazione clinica di studenti e professionisti sanitari. Rappresenta una valida strategia per insegnare, apprendere e valutare le abilità cliniche a diversi livelli di formazione: universitaria, post-lauream e permanente. Le Società scientifiche come SIAARTI assumono la funzione di provvedere alla formazione continua e all’aggiornamento di tutti i professionisti medici italiani, nel caso specifico quelli in anestesia e rianimazione.

La formazione in simulazione ha un impatto positivo su studenti, medici in formazione, professionisti e aziende sanitarie e si propone di migliorare la qualità dell’assistenza e garantire la sicurezza del paziente. I diversi scenari clinici vengono infatti ‘ricreati’ presso un centro di simulazione, luogo fisico che dispone di risorse necessarie per implementare una esperienza clinica simulata ‘ad alta fedeltà’ che si avvicini il più possibile alla realtà. Il livello di fedeltà è determinato dall’ambiente, dai materiali e dalle attrezzature utilizzate.

La simulazione fornisce un bagaglio di esperienze da cui attingere, a rischio zero per il paziente, che contribuisce a rafforzare le dinamiche dei gruppi e delle organizzazioni sanitarie, con un positivo impatto sui processi di cura. ‘’Durante la pandemia- ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci- anestesisti, rianimatori, intensivisti hanno dato prova di saper affrontare situazioni emergenziali ed eccezionali. Siete stati la prima linea nel contrasto al Covid- 19, avete mostrato resilienza nel fronteggiare una patologia nuova e capacità di adattamento ai necessari cambiamenti organizzativi che hanno interessato i vostri reparti, avete acquisito ulteriori competenze e abilità tecniche che, anche attraverso questo percorso, trametterete a studenti e colleghi più giovani". ‘’La nuova sede e del centro di simulazione e formazione medica della Siaarti- ha continuato l’esponente del governo- consentirà a tanti giovani di vivere un’esperienza formativa per imparare, anche dall’errore, senza alcun rischio per il paziente. Il valore della simulazione risiede proprio nel permettere, come ricorda il manuale sulla sicurezza delle cure dell’Organizzazione mondiale della sanità del 2011, di soddisfare il crescente bisogno etico di evitare danni al paziente".

"Quest’opportunità formativa- ha inoltre dichiarato Schillaci- risponde all’esigenza, sperimentata e ricercata per secoli, di individuare condizioni che consentono di acquisire competenze senza rischi per i pazienti e contribuisce, sotto diversi aspetti, alla qualità dell’assistenza, incidendo in particolare sulla riduzione degli eventi avversi". ‘’SIAARTI si considera un’istituzione al servizio di altre istituzioni pubbliche, in primis il ministero della Salute"– ha sottolineato il padrone di casa, il presidente SIAARTI, professor Antonino Giarratano (nella foto). "L’associazione, infatti, è costituita dagli anestesisti-rianimatori che perseguono il fine della tutela della salute pubblica. Ricerca scientifica, formazione, buona pratica clinica sono i nostri obiettivi e li portiamo in modo capillare su tutto il territorio nazionale tramite i nostri 136 consiglieri regionali e con la qualità professionale, culturale ed educazionale delle nostre 27 Sezioni che sviluppano le tematiche e gli ambiti di nostra competenza. In tal senso pensiamo sia fondamentale e auspichiamo un sempre più stretto rapporto con il ministero della Salute e con altre istituzioni come Istituto superiore della Sanità e AGENAS, sicuri che il nostro contributo tecnico, oltre che scientifico, possa essere di supporto anche e soprattutto nell’ambito dei nostri Sistemi sanitari regionali".

Il presidente della Commissione Affari sociali e Sanità del Senato, Francesco Zaffini, ha ricordato che ‘’sono passati tre anni da quello che è successo in questo Paese e che ha travolto tante cose. Non ha però travolto la vostra specialità, non ha travolto la vostra categoria, non ha travolto le vostre donne e i vostri uomini che, anzi, sono stati all’altezza, un vero baluardo a cui va tutta la nostra riconoscenza‘’.

‘’I problemi della sanità sono tanti- ha poi informato- e tra questi c’è un tema legato alle professioni sanitarie. C’è un tema legato a un difetto di programmazione e oggi non abbiamo professionisti della sanità a tutti i livelli. Dentro questo problema c’è poi quello della vostra specialità e il primo problema è quello dei numeri: un professionista si forma nel vostro campo in cinque anni di specialità, più i cinque di laurea, più un paio d’anni prima di iniziare a imparare qualcosa’’. ‘’Il secondo problema- ha concluso- rientra in quello generale di rendere più appetibili molte professioni sanitarie: la vostra è una professione che nel privato, rispetto ad altre, ha meno possibilità di soddisfazione e questa forte prevalenza del pubblico nell’uso dei vostri specialisti deve forse convincere il pubblico a mettere un po’ di denaro in più, perché è ormai evidente che esiste un problema di sotto retribuzione della vostra specialità’’.

All’evento hanno preso parte il Direttore del Dipartimento Area Sanitaria e Direttore della UOC Monitoraggio Lea Servizi Sanitari Regionali e Aziende Sanitarie (Agenas), Antonio Fortino, e la Direttrice del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Anna Teresa Palamara. Il centro di simulazione inaugurato oggi a Roma è già operativo per lo svolgimento di corsi in simulazione o in alta simulazione. Tutti i soci SIAARTI potranno inoltre chiedere di utilizzare la struttura o parte di essa nel momento in cui avranno la necessità di avere uno spazio a disposizione per incontrarsi. Tutti i materiali del primo centro di simulazione targati SIAARTI sono stati forniti dalla Laerdal, una delle aziende leader in Italia nel settore della simulazione.

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