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Oms, venti i virus sorvegliati: arrivano dall'Africa e dall'Asia. Vengono trasmessi dalle zanzare

Infettivologia Redazione DottNet | 04/06/2023 18:14

L'allarme dei medici: "in Italia cresce il rischio di infezioni legate al clima"

Sorvegliati speciali 20 virus in tutto il mondo che si stanno diffondendo velocemente.  Preoccupano quelli che arrivano dall'Africa, ma anche dai paesi esotici. "Non dobbiamo abbassare la guardia. E' necessario rinforzare i piani pandemici" ha detto dice Fabrizio Pregliasco (nella foto), direttore sanitario dell'IRCCS Ospedale Galeazzi all'ANSA.  A preoccupare i virologi di tutto il mondo non è quindi più solo il Covid-19 e le sue varianti. Accanto alle mutazioni del SARS-CoV-2, gli esperti di malattie infettive stanno monitorando 20 virus, "potenzialmente pandemici", che arrivano soprattutto dall'Africa, ma che ormai non sono più endemici e si stanno diffondendo velocemente anche in altri paesi, passando dall'Indonesia al Brasile, dal Centro America alla Cina, con una velocità che preoccupa l'OMS. L'attenzione e' concentrata sui virus di Dengue, Zika, Chikungunya, e West Nile, che fanno parte degli arbovirus, un gruppo di virus che si trasmettono all'uomo attraverso la puntura di zanzara.

"In Italia è previsto un aumentato rischio e un'aumentata aggressività di malattie infettive correlate al clima e in particolare quelle causate da vettori come le zanzare, quali la malaria, la Dengue, la febbre da Chikungunya, la febbre West Nile". Lo afferma la Società Italiana d'Igiene che in occasione della Giornata mondiale dell'Ambiente, in programma il 5 giugno, lancia un appello affinché i governi nazionali e locali alla luce delle 'minacce' ambientali sfruttino le competenze di professionisti altamente qualificati, adottando un approccio multidisciplinare e interprofessionale in un'ottica One Health. "Gli Igienisti - precisano - con le loro competenze possono svolgere un ruolo fondamentale in questa sfida".   "È essenziale investire nelle infrastrutture, nella pulizia dei corsi d'acqua e nella ristrutturazione della rete idrica, per ridurre i rischi di inondazioni - afferma Roberta Siliquini, presidente della Siti - Questi interventi prevengono l'accumulo di detriti e favoriscono un flusso d'acqua naturale, proteggendo le comunità dalle esondazioni. È importante che i governi locali e nazionali sfruttino l'expertise di professionisti altamente qualificati, adottando un approccio multidisciplinare e interprofessionale in un'ottica One Health. Questo permette di ottenere indicazioni preziose per ridurre il danno causato dalle catastrofi ambientali. Gli igienisti, con le loro competenze specifiche, possono svolgere un ruolo fondamentale in questa sfida, lavorando nella prevenzione dei danni ambientali e nella protezione delle comunità dagli effetti negativi delle catastrofi naturali." La Siti è impegnata con un gruppo di lavoro a tema Ambiente e Salute, il cui impegno culminerà con una giornata nazionale dedicata alle tematiche ambientali e sanitarie che saranno affrontate a un convegno il 9 giugno a Reggio Emilia all'Università di Modena e Reggio Emilia.

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In Italia si sono già registrati focolai in passato, soprattutto nell'estate 2022 e, con l'aumentare delle temperature, rischiano di diffondersi ancora di più. Ma accanto a questi si stanno facendo avanti prepotentemente anche il virus di Marburg, diffuso soprattutto tra Tanzania e Guinea Equatoriale, per cui l'OMS ha già segnalato il rischio di nuova pandemia, e l'influenza Aviaria, con casi in Brasile, Cile, Equador e Cina. "E' vero l'attenzione sul virus di Marburg è molto alta - dice Pregliasco che e' anche professore associato di Igiene Generale e Applicata all'Università degli Studi di Milano - causa una febbre emorragica ad altissima mortalità, come Ebola. Il virus sta mutando velocemente. I ceppi hanno abbassato la letalità ma hanno acquisito una maggiore capacità diffusiva. Questo ci deve mettere in guardia da una possibile nuova epidemia. L'attenzione è alta anche sull'Aviaria. I dati sulla malattia diffusa tra gli animali in Brasile ha messo in allerta il governo del paese. Prima c'erano focolai più circoscritti, ora si registrano episodi più ampi. C'è il timore che possa diffondersi una nuova variante sull'uomo".

In generale, preoccupa anche l'aumento dei focolai di Febbre Gialla nei paesi africani; la diffusione del Morbillo in Etiopia e Indonesia, i focolai di Colera in Africa, Centro America e Medio Oriente; la Febbre di Lassa, la Difterite e la Meningite, per ora circoscritte in Nigeria; il Poliovirus di tipo 2, per cui si è registrato un sensibile aumento dei casi non solo in Africa ma anche in Indonesia. E ancora, i casi di Epatite Acuta E nel Sud del Sudan, Ebola in Uganda, il Virus Nipah in Bangladesh, la MERS-CoV (la Middle East Respiratory Syndrome), il Botulismo Iatrogeno e le Infezione da Enterovirus, che nel Regno Unito, all'inizio di maggio, sono state associate ad un aumento sensibile della miocardite grave nei neonati. "La pandemia ci ha insegnato che non dobbiamo abbassare la guardia - dice Pregliasco - Vanno rinforzati i piani pandemici. E' necessario introdurre una sorveglianza più sistematica, un monitoraggio coordinato a livello veterinario. Dobbiamo far ricorso all'analisi dei liquami, perché ci possono dare molte informazioni sulla presenza del virus. Infine occorre continuare a fare comunicazione e informazione. Soprattutto in vista dell'estate, quando il livello di guardia si abbassa e si viaggia di più nei paesi esotici".
  

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