Bloccati anche i finanziamenti destinati ai medici di famiglia per l'acquisto di servizi digitali e i programmi di screening per il tumore al seno e le patologie oculari degenerative
Fumata nera per la trasformazione del corso di formazione in medicina generale in scuola specialistica. La Commissione Bilancio del Senato ha bloccato gli emendamenti approvati nelle sorse settimane dalla Commissione Sanità. La bocciatura più significativa riguarda senza dubbio la trasformazione del corso di formazione specifica in medicina generale, gestito dalle regioni, in scuola di specializzazione.
La richiesta era partita ministro della salute Orazio Schillaci che, rispondendo a un question time alla Camera il 25 febbraio, aveva sottolineato la necessità di trasformare il percorso formativo in medicina generale in un percorso specialistico, per adeguare le borse di studio percepite dagli tudenti.
Ma non è tutto: il blocco dei fondi riguarda anche i 3 milioni di euro per il 2025 destinati all'incentivazione dell'acquisto, da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, di servizi o soluzioni digitali per la gestione automatizzata degli appuntamenti, la comunicazione con i pazienti e l'effettuazione di prestazioni base di telemedicina, quali la televisita. Su questo punto non risulta idonea la copertura economica prospettata. Sotto la scura della Commissione Bilancio sono finiti anche i programmi di prevenzione: no ai 6 milioni di euro annui, per il triennio 2025 - 2027, per estendere il programma nazionale di screening mammografico. Il fondo (FEI), utilizzato a copertura della misura, allo stato non presenta le necessarie disponibilità anche per effetto di accantonamenti precedentemente effettuati. Pollice verso anche per il Fondo per la prevenzione delle patologie oculari cronico-degenerative, istituito presso il Ministero della Salute, con una dotazione iniziale di 5 milioni di euro a decorrere dall'anno 2025. Anche in questo caso il fondo (FEI), utilizzato a copertura della, allo stato non presenta le necessarie disponibilità anche per effetto di accantonamenti precedentemente effettuati.
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Si stima una perdita cumulata di 482 miliardi di euro. Una piena implementazione della PMA, come previsto dai LEA, potrebbe invertire il trend generando benefici fiscali fino a 263 miliardi di euro
Lo studio è promosso da Città di Lugano, IBSA Foundation per la ricerca scientifica e l’Istituto di Medicina di Famiglia dell’Università della Svizzera italiana (USI), in collaborazione con il LAC Lugano Arte e Cultura
"Un lavoro di confronto possibile anche grazie all’impegno del ministro Schillaci e del sottosegretario Gemmato. Un cammino impegnativo e di visione, nel quale si è fatto il primo passo"
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
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Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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