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Vaccino Oxfod: nessun ritardo, i dati sono robusti

Farmaci Redazione DottNet | 27/11/2020 20:34

Presto la presentazione all'Agenzia europea per i medicinali Ema

Gli studi supplementari decisi dopo la presentazione degli ultimi dati di efficacia del vaccino anti-Covid Oxford-Irbm-AstraZeneca "non impatteranno sui tempi previsti" ed i dati disponibili ad oggi sul siero in sperimentazione sono "robusti". La rassicurazione giunge da fonti aziendali, che confermano la pubblicazione dei risultati la prossima settimana su una rivista scientifica, mentre la presentazione all'Agenzia europea per i medicinali Ema avverrà "presto", il tempo per ultimare il dossier.   La produzione del candidato vaccino, dunque, confermano all'ANSA le stesse fonti aziendali, prosegue e le prime dosi saranno disponibili appena il vaccino sarà approvato. la decisione di ulteriori approfondimenti è stata annunciata dopo che l'azienda produttrice AstraZeneca ha comunicato nei giorni scorsi che l'efficacia del candidato vaccino è pari al 90% nel dosaggio ottimale che prevede la somministrazione di mezza dose seguita da un richiamo di una dose dopo un mese, mentre un secondo tipo di dosaggio (due dosi piene a distanza di un mese) è risultato avere un'efficacia del 62%, con un'efficacia media del vaccino - ottenuta dall'analisi combinata dei due regimi - pari al 70%.

Ma l'approfondimento dei test non porterà ad uno stop o a ritardi nella tabella di marcia. Infatti, sono da oggi in corso le verifiche dell'autorità regolatoria di controllo britannica sui farmaci (Mhra) sul candidato vaccino e la procedura - passo in avanti chiave per ottenere il via libera a una distribuzione di massa futura - procede nonostante l'annuncio di ieri del numero uno di AstraZeneca, Pascal Soirot, sulla necessità di "uno studio supplementare" metodologico sul prototipo, destinato a chiarire come mai nella prima fase sperimentale il massimo dell'efficacia sia stato ottenuto con l'inoculazione - fatta inizialmente per errore - di una mezza dose seguita da una dose intera invece che con il classico doppio dosaggio pieno (prima dose e richiamo). Sulla questione del dosaggio, vi erano state nei giorni scorsi richieste di chiarimenti da parte della comunità scientifica internazionale e degli investitori. L'efficacia del preparato in ogni caso resta estremamente promettente, in base ai trial, ha ribadito ieri il ministro della Sanità britannico, Matt Hancock, spiegando che l'avvio dell'iter presso la Mhra segue di una settimana quello già chiesto nel Regno Unito per il candidato vaccino tedesco-americano di Pfizer/BioNTech e rappresenta "un primo passo significativo" verso la possibile autorizzazione finale per entrambi.

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Intanto, Donald Trump ha annunciato che la consegna del vaccino anti Covid comincerà in Usa la prossima settimana, mentre Il Parlamento europeo ha approvato la proposta della Commissione Ue per esentare i futuri vaccini e i kit per i test Covid dall'Iva fino alla fine della pandemia Un allarme arriva però dall'Africa: le vaccinazioni potrebbero non iniziare nel continente fino alla metà del prossimo anno, ha detto il direttore dell'Africa Centers for Disease Control and Prevention John Nkengasong, sottolineando che "siamo molto preoccupati come Continente che non avremo accesso ai vaccini in modo tempestivo". "Ho visto in passato come l'Africa viene trascurata quando le medicine sono disponibili", ha aggiunto. La polizia federale tedesca ha invece avvertito di possibili attacchi ai produttori di vaccino e ai centri vaccinali, che potrebbero essere presi di mira dai negazionisti alla ricerca di visibilità. 

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La ricerca è stata coordinata dall’Università di Padova e pubblicata su Cancer

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