Rasi (Aifa), in Italia scenario clinico e regolatorio esemplare
''Per molti profili l'Italia e' in posizione guida - hanno riconosciuto il vicecommissario della Fda, Murray Lumpkin, e il direttore esecutivo dell'Ema, Thomas Lonngren - Tra Fda, Aifa e Ema oggi c'e' uno scambio sempre piu' ravvicinato. Quelle farmaceutiche sono ormai imprese globali: tutte hanno ancora una missione nazionale, ma nello stesso tempo hanno il dovere di lavorare in termini globali''. Secondo la Fda (e su questo convengono anche Aifa, Ema, Farmindustria), nella farmaceutica e' tempo di ripensare al modo in cui si fa business nel XXI secolo in base a regole che rispondano al XXI secolo. E da questo punto di vista ''una delle maggiori aree della diplomazia del XXI secolo dovrebbe essere proprio quello che riguarda la salute'' ha detto Murray. L'Italia da questo punto di vista puo' proporsi come modello, e anche per questo e' stata particolarmente apprezzata l'iniziativa dell'ambasciatore italiano a Washington Giulio Terzi, che ha ospitato il convegno dedicato al modello italiano. L'iniziativa e' stata calorosamente applaudita anche dal presidente di Farmindustria, Sergio Dompe': ''Sono orgoglioso che l'Aifa abbia preso l'iniziativa per questa battaglia, che e' comune. Perche' davvero l'Italia puo' permettersi un ruolo da protagonista. Basti questo dato: nel '91 il nostro export farmaceutico era pari al 10%, oggi e' del 54%. Nel mondo, su 100 pubblicazioni scientifiche, 10,4 sono nostre. Quali altri settori possono vantare performance analoghe? Il settore tira, soprattutto nella concezione solidaristica che ha l'Italia. Mai come oggi vale la pena di remare tutti insieme nella direzione Italia''.