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Invio spese dei pazienti: 50mila euro di multa ai medici inadempienti

Professione Redazione DottNet | 12/10/2015 20:43

Denuncia odontoiatri e Fimmg, pronta la nuova direttiva sul 730 precompilato

I medici e odontoiatri sono sul piede di guerra per l'aumento, fino a 50mila euro, della multa inflitta a quanti di loro non trasmetteranno all'Agenzia delle entrate nei tempi previsti, o commettendo errori, le spese sostenute dai pazienti. La direttiva del ministero delle Finanze e' stata pubblicata in Gazzetta ufficiale il 7 ottobre, ed integra il decreto sulla Semplificazione fiscale e dichiarazione dei redditi precompilata.

 

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''Vogliamo un intervento urgente dei ministri Padoan e Lorenzin''. A chiederlo è il presidente della Commissione Albo Odontoiatri della Federazione degli ordini dei medici (Fnomceo), Giuseppe Renzo.''La minaccia delle sanzioni è dirompente - sottolinea Renzo - e noi non intendiamo fornire i dati richiesti a causa della mancata concertazione e per le altre criticità più volte evidenziate''. Per gli odontoiatri, inoltre, la trasmissione telematica delle spese sanitarie al 'Sistema Tessera Sanitaria', spiega, significa ''ulteriori complicazioni burocratiche che si aggiungono alla già consistente mole di adempimenti a carico degli studi odontoiatrici''.

 

La categoria, dice Renzo, ''non è stata coinvolta nelle decisioni che rischiano di penalizzare realmente l'assistenza odontoiatrica. La normativa, poi, non appare chiara considerato che da un lato si impone ai medici e agli odontoiatri di inviare le spese sanitarie sostenute dal singolo paziente mediante il Sistema Tessera Sanitaria mentre dall'altro si rinvia ad accordi tra Stato e Regioni la definizione delle modalità applicative con il consueto rischio di trovarsi in futuro di fronte a regole diverse tra le Regioni. Esprime disappunto anche La federazione italiana medici di medicina generale (Finmg) tramite il segretario Giacomo Milillo:" E' un modo per i medici di mascherare ulteriori tasse, perdiamo il 50 per cento del pagamento delle prestazioni e su 100 e 200 ricevute e' facile per un professionista commettere errori e quindi incorrere nell'ammenda''.



Non va sottovalutato, inoltre, il problema dell'obbligo per i dentisti e i medici liberi professionisti di dotarsi di programmi informatici che dialoghino con il Sistema Tessera Sanitaria con ulteriori aggravi anche economici per i liberi professionisti stessi''. Il ''buon senso - conclude, ricordando che l'associazione di categoria Andi ha già impugnato il decreto davanti al Tar del Lazio - consiglierebbe di non aggravare la già complessa burocrazia vigente e invece si trova altro motivo per esercitare ulteriori pressioni su tutti i professionisti''.

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