Canali Minisiti ECM

Computer a Dna per il rilascio intelligente dei farmaci

Farmaci Redazione DottNet | 19/02/2017 12:22

Utile contro le malattie autoimmuni come artrite e morbo di Crohn

Nuovo passo avanti verso la medicina personalizzata grazie ai computer a Dna, calcolatori 'viventi' che usano sequenze di informazione genetica al posto di bit e transistor. Nei Paesi Bassi, all'Università tecnica di Eindhoven, è stato infatti realizzato il primo computer a Dna capace di valutare i livelli di anticorpi presenti nel sangue per regolare il rilascio dei farmaci in maniera 'intelligente': descritto su Nature Communications, potrebbe essere impiegato per dosare i farmaci in modo più preciso riducendo costi ed effetti collaterali, ad esempio nella cura di alcune malattie autoimmuni come l'artrite reumatoide e il morbo di Chron.

pubblicità


    Il nuovo computer a Dna è il primo che reagisce alla presenza degli anticorpi, mentre i suoi predecessori usavano come input soltanto molecole di Dna o Rna. Questo salto di qualità è stato fatto dal gruppo di ricerca guidato dal bioingegnere Maarten Merkx, che è riuscito a 'tradurre' la presenza di ciascun tipo di anticorpo in una sequenza unica di Dna, che viene letta dal computer 'vivente' e rielaborata per poi calcolare quanto farmaco rilasciare. ''La presenza di una particolare molecola di Dna attiva tutta una serie di reazioni con cui il computer può far girare diversi programmi'', spiega il ricercatore Wouter Engelen. ''I nostri risultati dimostrano che è possibile usare il computer a Dna per controllare l'attività degli enzimi, ma pensiamo - aggiunge Engelen - che potrebbe essere usato per controllare anche l'attività di anticorpi terapeutici'', proprio come quelli contenuti nei farmaci biologici usati contro diverse malattie autoimmuni come l'artrite e il morbo di Crohn.

Commenti

I Correlati

I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali

La prevalenza d'uso aumenta all’avanzare dell’età, raggiungendo il 60% negli over 85. Nel 2022 gli antibiotici hanno rappresentato, con 938,6 milioni di euro, il 3,5% della spesa e l’1,4% dei consumi totali a carico del Ssn

Il provvedioento per il timore che le misure in atto per ridurre al minimo il noto rischio di agranulocitosi potrebbero non essere sufficientemente efficaci

Alcuni studi recentemente pubblicati avrebbero suggerito un incremento del numero annuale di nuovi casi di circa 1.5 volte

Ti potrebbero interessare

Il provvedioento per il timore che le misure in atto per ridurre al minimo il noto rischio di agranulocitosi potrebbero non essere sufficientemente efficaci

La maggiore richiesta per l'aumento dello streptococco fra i bambini

Report Oms,"resistenza antibiotica peggiora e l'innovazione è carente"

Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Plos Biology

Ultime News

Da C.r.e.a Sanità un modello di valutazione, risparmi pari a 2,3 mld

Teseo ha reso possibile lo sviluppo di una Centrale Operativa di nuova generazione mettendo a disposizione case-manager qualificati, ovvero dei veri e propri accompagnatori esperti a supporto delle famiglie

I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali

"La partecipazione della SImg arricchisce ulteriormente il già alto valore scientifico e professionale del Board, con i Medici di Medicina Generale di Simg che potranno fornire il proprio contributo"