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Anticorpi IgE contro il superantigene stafilococcico nell’asma

Pneumologia Medical Information Dottnet | 21/02/2017 12:48

Il 43.7% dei pazienti asmatici mostra anticorpi IgE verso le tossine stafilococciche.

Lo Staphylococcus aureus è un batterio gram positivo in grado si colonizzare la pelle umana ed il tratto respiratorio ma non sempre innesca un processo patologico. In relazione alla sua capacità di colonizzazione ed alla patogenicità, questo batterio può produrre diverse tossine, tra cui emergono: la tossina della sindrome da shock tossico (TSST), l’enterotossina stafilococcica A (SEA), SEB, SEC, SED, SEE, SEG, SEH e SEI. Queste tossine sono capaci di potenziare l’azione letale di altre tossine e sono caratterizzate da pirogenicità e da un’attività superantigenica, consistente nella diretta stimolazione dei recettori MHC II e le cellule T che induce, a sua volta, la proliferazione e l’attività dei linfociti CD4 e CD8. Questi meccanismi sono strettamente connessi alle manifestazioni cliniche della malattie allergica, sia attraverso la produzione degli anticorpi IgE tossino-specifici, sia mediante un azione diretta sui mastociti tissutali che porta alla loro degranulazione. Nei soggetti che soffrono di asma, le tossine stafilococciche agiscono spesso come superantigeni promuovendo la produzione degli anticorpi IgE tossino-specifici e determinando una reazione di tipo allergico attraverso il richiamo dei mastociti nel tratto respiratorio. Tale reazione risulta nel rilascio di mediatori come l’istamina, chinine, fattore attivante le piastrine, metaboliti dell’acido arachidonico (prostaglandine e leucotrieni) e chemochine, conducendo verso una risposta infiammatoria che culmina con un peggioramento dell’asma. I superantigeni stafilococcici sembrano giocare un ruolo importante non solo nell’asma ma anche nella dermatite atopica e nella rinosinusite.

Diversi dati provenienti dalla letteratura scientifica suggeriscono che alti livelli di anticorpi IgE anti-tossina stafilococcica siano un fattore di rischio per l’asma, ma meno chiaro è il loro legame con la gravità della patologia.

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Gli obiettivi dello studio cross-sectional sono stati quelli di determinare la presenza degli anticorpi IgE specifico per il superantigene stafilococcico, il grado di sensibilizzazione mediata dalle IgE e se  questi sono associati alla severità dell’asma nei pazienti adulti. A tale scopo sono stati coinvolti soggetti con asma, sotto trattamento presso l’ospedale universitario di Rio de Janeiro, che non presentavano fattori di rischio per l’incremento della colonizzazione o dell’infezione dello stafilococco. Considerando la severità dell’asma, i pazienti sono stati divisi in due gruppi in base ai criteri stabiliti dal Global Initiative for Asthma: asma intermittente o persistente debole (mild asthma, MA) e asma severo o moderato (moderate or severe asthma, MSA). Sono stati determinati i livelli sierici degli anticorpi IgE specifici per la tossina strafilococcica, comparando i risultati nei due gruppi.

Lo studio ha incluso 142 pazienti: 72 nel gruppo MA (età media:46anni, 59 femmine) e 70 nel gruppo MSA (età media:56 anni, 60 femmine). Considerando l’intero gruppo di soggetti coinvolti, il 43.7% ha mostrato una positività per gli anticorpi IgE specifici per la tossina strafilococcica, ed in particolare:

  • SEA nel 20.4% dei pazienti
  • SEB nel 24.6%;
  • SEC nel 23.2%;
  • TSST nel 31.7%.

La media dei livelli sierici degli anticorpi IgE contro SEA, SEB, SEC, and TSST era di 0.96 U/L, 1.09 U/L, 1.21 U/L, and 1.18 U/L, rispettivamente.

Dal lavoro emerge, quindi, che circa il 43.7% dei pazienti arruolati presenta anticorpi IgE verso SEA, SEB, SEC, and TSST. Ad ogni modo, la valutazione qualitativa e quantitativa dei risultati non evidenzia un’associazione statisticamente significativa con la severità clinica dell’asma.

Fonte:

José Elabras Filho et al. Staphylococcal superantigen-specific IgE antibodies: degree of sensitization and association with severity of asthma. J Bras Pneumol. 2016;42(5):356-361

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