Canali Minisiti ECM

Epatite, 325 milioni di persone hanno un'infezione cronica

Infettivologia Redazione DottNet | 27/07/2017 19:12

Il 28 luglio si è celebrato il World Hepatitis Day

Nel mondo ben 325 milioni di persone vivono con un'infezione cronica da epatite B o C. E la maggior parte non ha accesso a test e terapie salvavita, con il rischio così di veder progredire la loro malattia in cirrosi, cancro e morire. Lo ricorda l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Nel 2015 l'epatite ha ucciso 1.34 milioni di persone, un numero paragonabile a quello causato dalla tubercolosi e l'Hiv.  

Tuttavia, rileva l'Oms, mentre la mortalità da Hiv è in calo, quella da epatite è in aumento. Non manca tuttavia qualche nota positiva. I nuovi casi di infezione da epatite B sono in diminuzione, grazie all'aumento della copertura vaccinale nei bambini. Globalmente, circa l'84% dei bambini nati nel 2015 ha ricevuto le tre dosi raccomandate del vaccino. Il numero dei bambini sotto i 5 anni con l'infezione è sceso dal 4,7% (del periodo precedente l'introduzione del vaccino) all'1,3%.    L'epatite B è diffusa soprattutto in Africa (6,1% della popolazione) e nell'area del Pacifico occidentale (6,2%), mentre l'epatite C nell'area orientale del Mediterraneo (2,3%) ed Europa (1,5%). Contro questa forma di infezione non ci sono vaccini disponibili, e l'accesso alle terapie rimane basso.

pubblicità

Uno degli obiettivi dell'Oms è di arrivare a diagnosticare il 90% delle persone e trattare l'80% dei malati entro il 2030. Nel 2015 infatti solo il 9% delle infezioni da epatite B e il 20% da epatite C è stato diagnosticato. Ancora più basse le cifre dei pazienti in cura: rispettivamente l'8% e 7%. "Sempre più paesi stanno rendendo disponibili alle persone bisognose i servizi per l'epatite, offrendo i test a meno di 1 dollaro e la cura per l'epatite C con i superfarmaci virali sotto i 200 dollari", commenta Gottfried Hirnschall, dell'Oms. L'obiettivo di eliminare completamente la malattia entro il 2030 non è comunque irrealistico, secondo l'Oms, visti i risultati raggiunti in 28 paesi con alta diffusione della malattia.

fonte: ansa

Commenti

I Correlati

Calvaruso: "L’Aisf da oltre 50 anni è impegnata nella ricerca, nella divulgazione scientifica e nella formazione dei giovani epatologi. Aumentare l’alfabetizzazione sanitaria e promuovere cambiamenti comportamentali ridurrebbe il carico di malattie d

Trattamenti estetici prima causa per epatite B e C

Petta: “La steatosi epatica metabolica o non alcolica rappresenta una causa emergente di cirrosi, scompenso epatico, epatocarcinoma, trapianto di fegato"

Germani: “Una popolazione giovanile che consuma alcol in quantità significative già dagli 11 anni d’età si espone in prospettiva a un elevato rischio di malattia epatica”

Ti potrebbero interessare

La MIP-C si può sviluppare anche in chi ha avuto il virus lieve

Gianni Rezza: "Il piano pandemico aggiornato c'è, ma va approvato e ben finanziato". Il punto sulla trasmissione da uomo a uomo

Panel di esperti coinvolti nella stesura del documento: Vincenzo Baldo, Paolo Castiglia, Rosita Cipriani, Giovanni Gabutti, Sandro Giuffrida, Laura Sticchi, Maria Grazia Zuccali

Gli scienziati: "Dall'analisi del genoma non è possibile escludere l'origine umana"

Ultime News

Pubblicate sull’European Journal of Cancer le raccomandazioni stilate da esperti provenienti da 5 continenti e da società scientifiche internazionali

La MIP-C si può sviluppare anche in chi ha avuto il virus lieve

Radiologi e clinici del Policlinico Gemelli hanno ideato un metodo per 'taggare' con una piccola spirale metallica (microcoil) queste lesioni

Di natura infiammatoria cronica e progressiva, è provocata da un “corto circuito” del sistema immunitario. Interessa l’esofago causandone il restringimento. La sua principale conseguenza è che diventa difficile, a volte impossibile, la deglutizione