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Campania, tutelare le farmacia rurali

Farmacia Redazione DottNet | 20/09/2017 14:01

L'appello dal presidente di Federfarma Campania Nicola Stabile al governatore De Luca

La conversione in legge del ddl concorrenza rende urgente l’adozione di interventi a sostegno delle farmacie operanti in aree disagiate, in modo da scongiurare che i loro titolari cedano alla tentazione di «delocalizzare in ambiti socio-territoriali più redditizi». Interventi che non devono limitarsi soltanto alla concessione di «provvidenze adeguate alle attuali necessità di servizio», ma devono anche passare da un riordino delle norme regionali orientato alla tutela della Pianta organica. E’ quanto chiede il presidente di Federfarma Campania, Nicola Stabile, nella lettera inviata lunedì al governatore della Regione, Vincenzo De Luca, per passare in rassegna le questioni che trovano più sensibile il sindacato titolari.

L’allarme, come scrive Stabile, riguarda le farmacie rurali: la richiesta, in sintesi, è quella di «promuovere in consiglio regionale un intervento legislativo» che scongiuri «la fuga delle farmacie dai piccoli centri e lo spostamento in zone più redditizie». Per il presidente di Federfarma Campania, la proposta di legge regionale dovrebbe puntare a due obiettivi: da un lato, «sostenere e motivare chi è costretto a operare in situazioni disagiate» con incentivi e agevolazioni commisurate ai costi che oggi devono affrontare le piccole farmacie per assicurare il servizio; dall’altro, restituire alla Regione quel «ruolo di programmazione e coordinamento dell’assetto farmaceutico» che gli interventi adottati «in maniera spesso irragionevole e disorganica» dalle precedenti amministrazioni hanno «aggredito e svuotato».

Il riferimento, in particolare, è alle disposizioni regionali che hanno stravolto le norme nazionali in materia di dispensari, ai «trasferimenti fuori sede autorizzati al di fuori di situazioni oggettivamente gravi, urgenti e provvisorie», alla «disinvolta istituzione di sedi col criterio topografico», ai «commissariamenti comunali che si protraggono per anni», alle «prelazioni comunali affidate a gestioni private». Occorre, riassume Stabile, una proposta di legge che «coordini e disciplini» le norme in vigore, difenda «la riserva territoriale della sede farmaceutica da “invasioni” che non sono limitate a eventi di oggettiva emergenza», ripristini il valore della Pianta organica «quale strumento di pianificazione del servizio farmaceutico sul territorio». Il rischio, conclude il presidente di Federfarma Campania, è che proliferi «una molteplicità di modelli e “campanili”, ciascun dotato di un proprio “personalizzato” assetto farmaceutico». Per le farmacie rurali, già minacciate dal capitale, resistere sarebbe ancora più difficile.

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fonte: federfarma, filodiretto

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