Canali Minisiti ECM

Con la terapia genica ridotti i sintomi della sclerosi

Neurologia Redazione DottNet | 22/09/2017 11:10

Incoraggianti i primi test sui topi: un virus al centro del trattamento

Grazie alla terapia genica sono stati ridotti i sintomi della sclerosi multipla nei topi, che sono riusciti a recuperare anche la mobilità persa con la paralisi.  Chiave del trattamento è stato un virus, usato come navetta per trasportare un gene, che ha permesso di produrre mielina nel fegato, organo capace di indurre la resistenza immunitaria nel corpo. Descritto sulla rivista Molecular Therapy, il risultato si deve ai ricercatori dell'università della Florida, guidati da Brad Hoffman. 

La sclerosi multipla è una malattia autoimmune in cui alcune cellule immunitarie, i linfociti T, aggrediscono la guaina di mielina, che riveste le connessioni tra le cellule nervose nel cervello e midollo spinale, e viene danneggiata dalla malattia.    In questo caso il gene è stato lo strumento per rilasciare la proteina della mielina nel fegato, stimolando l'immunoresistenza, e impedendo così alle cellule immunitarie di distruggere la mielina. "Con questa terapia genica, già sperimentata in sicurezza a livello clinico, siamo riusciti a stimolare le cellule T, che riescono a tenere sotto controllo la risposta autoimmunitaria", commenta Hoffman. Questo tipo di immunoterapia, sperimentata per il diabete di tipo I e malattia di Chron, di solito però non ha effetti duraturi nel tempo.

pubblicità

Da qui l'idea dei ricercatori di far viaggiare il gene su un virus (l'adeno-associated virus) per rilasciare il suo carico di proteina di mielina nel fegato e sfruttare la capacità, unica, di questo organo di indurre la resistenza immunitaria. I topi hanno avuto così uno scudo protettivo di sette mesi dalla malattia, che ha bloccato la comparsa dei sintomi e ridotto quelli già presenti, facendo recuperare la mobilità persa nelle zampe posteriori. Con l'aggiunta di un farmaco immunosoppressivo, si è avuto il miglioramento dei sintomi in quasi tutti i topi ad uno stadio avanzato della malattia.

fonte: ansa

Commenti

I Correlati

Il trattamento con ofatumumab fino a sei anni continua a essere ben tollerato con risultati di sicurezza coerenti, a sostegno del profilo beneficio-rischio favorevole di ofatumumab nella SMR

Lo rivela uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Case Western Reserve University School of Medicine, pubblicato su Nature Neuroscience

In Italia la patologia colpisce 137mila persone

Circa la metà dei centri SM intervistati sta praticando televisite e per oltre 6 neurologi su 10 è apprezzata dai pazienti

Ti potrebbero interessare

Pubblicato dalla rivista scientifica Journal of Biosciences and Medecines lo Studio Clinico che tratta la validazione di un protocollo neuroscientifico innovativo per la terapia di una condizione medica chiamata PAP

Attive nel cervello di pazienti con malattie come la depressione

UniCattolica a capo,con ausili hi-tech si sviluppano interventi

Studi anche a Sassari, alla base riattivazione virus endogeno

Ultime News

Staiano (Sip): Invitiamo le donne in gravidanza a fare la vaccinazione contro la pertosse perché in gioco c’è la vita dei nostri piccoli. Morbillo: Ad aprile notificati 145 casi un numero in aumento rispetto a marzo (127)

"Anni fa nel Lazio abbiamo fatto un sciopero e gli ospedali andarono in tilt"

Emerge da una ricerca di un team dell'Università di Padova che indica le linee guida, di diagnosi e terapia

Il dato emerge dal Report sull'Indice di Vicinanza alla Salute realizzato dall'Osservatorio Salute Benessere e Resilienza della Fondazione Bruno Visentini