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Feto morto prima del parto: imputazione per la ginecologa

Medlex Redazione DottNet | 22/11/2017 18:53

E' indagata per omicidio colposo: i fatti risalgono al 2013

Il gip del tribunale di Cosenza Francesco Luigi Branda ha disposto che il pm formuli l'imputazione nei confronti di una ginecologa dell'ospedale Annunziata, indagata per omicidio colposo in relazione alla morte di un feto avvenuta nel dicembre del 2013 al termine del periodo di gravidanza. Lo rende noto l'avv. Margherita Corriere, che assiste i genitori del piccolo, morto per asfissia acuta-subacuta. Dopo una prima archiviazione, l'inchiesta era ripresa in seguito a un'istanza del legale e si è conclusa con una nuova richiesta di archiviazione del pm al gip.

Il giudice, dopo l'opposizione delle parti offese, ha rilevato nel suo provvedimento che le indagini svolte "impongono un approfondimento dibattimentale nei confronti del medico", rilevando che gli stessi consulenti del pm hanno evidenziato che la ginecologa Serafina Labate, medico di fiducia della partoriente, nel prescrivere il monitoraggio cardiotocografico "implicitamente riconosceva la valenza predittiva dell'esame che non venne eseguito perché gli apparecchi erano già utilizzati". Ma al di là della indisponibilità dello strumento, il gip evidenzia come la ginecologa "omise di ascoltare il battito cardiaco fetale ed di valutare le condizioni cliniche della gravida".

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Inoltre, in merito alla mancata effettuazione del cesareo nel momento in cui furono evidenti i sintomi di sofferenza fetale, il giudice sostiene che "le tesi dei consulenti del pm appaiono incomplete, perché si limitano a osservazioni generali e astratte, senza valorizzare le circostanze del caso concreto". IL gip ha disposto, invece, l'archiviazione per altri due imputati in quanto avevano preso servizio in orario diverso da quello in cui avvennero i fatti.

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