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Vaccinare la mamma contro la pertosse riduce del 75% ricoveri neonati

Infettivologia Redazione DottNet | 15/06/2018 18:08

Esaminati i dati clinici relativi a 650mila gravidanze negli Usa

 Vaccinare la mamma contro la pertosse riduce del 75% le probabilità che il figlio venga ricoverato, nei primi mesi di vita a causa di questa malattia. Uno studio pubblicato sull'American Journal of Preventive Medicine mostra l'efficacia di effettuare questo vaccino in gravidanza per passare l'immunità dalla madre al feto. In questo modo infatti il bambino viene protetto durante i primi sei mesi di vita, prima cioè che possa completare il ciclo vaccinale. La pertosse è una infezione respiratoria particolarmente pericolosa per i più piccoli perché può causare ospedalizzazione o morte. Il vaccino è in Italia tra quelli obbligatori e gli esperti già da alcuni anni raccomandano alle donne di vaccinarsi durante la gravidanza al fine di passare l'immunità al feto.   Tale raccomandazione si basava finora su dati immunologici che dimostrano che gli anticorpi antipertosse della madre vengono trasferiti al feto attraverso la placenta, ma non su veri esiti clinici, come i casi di pertosse.

Lo studio condotto presso la UNC Gillings School of Global Public Health, nel North Carolina, ha invece esaminato dati clinici di oltre 675.000 gravidanze negli Stati Uniti dal 2010-2014. I ricercatori hanno anche esaminato le ospedalizzazioni e le visite ambulatoriali per pertosse nei neonati fino ai 18 mesi di età. Ne è emerso che, nei primi sei mesi di vita dei bimbi le cui madri erano state immunizzate durante la gravidanza, c'era una riduzione del 75% dei ricoveri a causa di pertosse e una riduzione del 46% dei casi di pertosse. Inoltre, lo studio conferma che effettuarlo durante il terzo trimestre di gestazione, ma almeno due settimane prima del parto, è meglio per ottimizzare i benefici del vaccino. Mentre nessun beneficio sui bimbi è stato osservato quando le madri lo hanno ricevuto prima della gravidanza. Questi risultati rafforzano ulteriormente il "timing ottimale" attualmente raccomandato, compreso tra 27 e 36 settimane di gestazione.

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fonte: American Journal of Preventive Medicine

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