Studio su topi, nei maschi si aggiunge anche il deficit del comportamento
L'esposizione prenatale ai cannabinoidi potrebbe portare a deficit comportamentali e neuronali in età adulta. E' questo il risultato di una ricerca dell'Inserm e dell'Università di Aix-Marsiglia presso l'Istituto di Neurobiologia del Mediterraneo a cui hanno partecipato anche studiosi dell'Università di Roma Tre e dell'Università dell'Indiana. Lo studio è stato condotto sui ratti, sia maschi sia femmine. Le madri in gravidanza erano state sottoposte a cannabinoidi. Una volta nati è risultato come i maschi fossero meno socievoli dei topi che non avevano avuto una esposizione ai cannabinoidi e passavano meno tempo a interagire con i loro compagni. I ricercatori hanno anche scoperto che i maschi avevano una maggiore eccitabilità dei neuroni piramidali nella corteccia prefrontale (la parte anteriore del lobo frontale del cervello) e una perdita di plasticità sinaptica (cioè la capacità del sistema nervoso di modificare l'intensità delle relazioni tra neuroni). Nessuno di questi effetti è stato osservato nelle femmine dove, invece, gli studiosi hanno notato cambiamenti significativi nell'espressione genica delle proteine sinaptiche. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica eLife.
fonte: eLife
Panel di esperti coinvolti nella stesura del documento: Vincenzo Baldo, Paolo Castiglia, Rosita Cipriani, Giovanni Gabutti, Sandro Giuffrida, Laura Sticchi, Maria Grazia Zuccali
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