Il Polo Unico compie un anno, in 6 mesi 200.000 visite nel pubblico
Duecentomila visite fiscali in sei mesi ai dipendenti del pubblico impiego che si assentano per malattia: a un anno dall'avvio del Polo Unico della medicina fiscale, la rivoluzione attesa per combattere l'assenteismo nel pubblico impiego procede, ma non è ancora entrata a regime. A spiegarlo, sulla base degli ultimi dati Inps, sono i sindacati che rappresentano i medici fiscali, ovvero 1.200 professionisti che lavorano a chiamata e non hanno un contratto collettivo. Partito a settembre 2017 il Polo Unico per la medicina fiscale prevede che anche le viste mediche per malattia nel settore pubblico vengano effettuate dall'Inps, così come già accadeva a quelle private.
Secondo i dati dall'Osservatorio Inps, nel secondo trimestre sono state effettuate 101.000 visite fiscali, che unite a quelle del primo trimestre superano di poco le 200.000. "Si tratta di una cifra molto inferiore a quelle preventivate, circa 1,5 milioni l'anno", spiega Federica Ferraroni della Società della medicina previdenziale, assistenziale e fiscale (Simpaf). Questo non significa che i risultati non si siano visti, prosegue "perché in questo periodo i certificati di malattia sono diminuiti del 2,2% e i giorni di malattia del 4,8%. Ma è molto meno di quanto si potrebbe fare, considerato che l'assenteismo nel pubblico è il quadruplo di quello del privato". Quello che manca, come stigmatizzato anche dai parlamentari del Movimento 5 Stelle con la recente lettera al presidente Inps Tito Boeri, è un contratto collettivo per i medici fiscali, ancora tutti precari, nonostante lavorino per un ente pubblico. "È necessario - sottolinea Alfredo Petrone, segretario Settore Inps Fimmg - che la riforma del Polo Unico sia portata a compimento con la stipula dell'accordo collettivo nazionale che offra tutele, diritti e previdenza". Questo "ottimizzerebbe il servizio a budget invariato, con riduzione del costo per Inps della singola visita di controllo"
Le nuove valutazioni intervengono sull’accertamento dell’invalidità, sullo stato di handicap e sulla disabilità ai fini lavorativi
Dopo la sentenza della Cassazione sulla violazione di privacy da parte del datore di lavoro, l'Ente ha deciso di rivoluzionarie i controlli
I certificati di malattia si sono ridotti del 13,1%
I dati sulle patologie erano stati trasmessi dal medico fiscale anche al datore di lavoro
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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