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Anziani e malati cronici sono i 'big spender' della sanità privata

Professione Redazione DottNet | 08/12/2018 13:14

Pagano 23 miliardi dei 40 spesi di tasca propria in un anno

Persone con almeno 60 anni e malati cronici, spesso con redditi medio-bassi. Questo l'identikit di chi più spende per la sanità di tasca propria. Oltre 23 miliardi dei circa 40 spesi ogni anno out of pocket dai cittadini per curarsi, è attribuibile a proprio a questi 'big spender'. A fare il punto, il convegno 'Reddito di Salute: il servizio universale della sanità integrativa', organizzato dalla Fondazione Farefuturo, presso la sala del Refettorio della Camera.

"Ad essere oppressi dalla spesa out of pocket sono i più deboli: spende di più chi ha meno", spiega Marco Vecchietti, direttore generale di RBM Assicurazione Salute. "Il costo medio pro capite sostenuto dagli anziani con situazioni reddituali meno favorevoli, è più che doppio rispetto a quello registrato per tutti i cittadini e pari a 1.356,23 euro annui, rispetto a una media 655 euro", spiega sulla base di una rielaborazione dei dati dell'ultimo rapporto RBM-Censis. Un'altra fascia che acquista prestazioni sanitarie private è quella delle persone che convivono con una patologia cronica: a loro è attribuibile il 58% delle cure acquistate privatamente. Per quanto riguarda le visite specialistiche in privato, il maggior ricorso si osserva al Sud e nelle Isole (+7,6% rispetto alla media). Al nord invece si spende privatamente di più per le cure odontoiatriche. Diversamente dal resto d'Europa, però, raramente questa spesa passa attraverso l'intermediazione di forme sanitarie integrative.

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"Di 40 miliardi annui spesi privatamente in sanità, solo 5,8 sono 'gestiti' da polizze e fondi, circa il 15%", spiega Vecchietti. "Tutto ciò a causa del mancato avvio di un 'secondo pilastro sanitario' a favore di tutta la popolazione".  Al momento le agevolazioni fiscali riguardano infatti solamente alcune fasce di lavoratori. Di qui la proposta di introdurre un 'Reddito di salute' come componente del reddito di Cittadinanza ovvero un sostegno per un'assicurazione privata integrativa. "Estendendo a tutti i benefici della sanità integrativa - conclude Vecchietti - si potrebbe ridurre di oltre 2/3 la spesa sanitaria di tasca propria pagata dai cittadini". 

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