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Ogni anno in Italia più di 3mila donne si ammalano e circa mille muoiono per l'Hpv

Infettivologia Redazione DottNet | 04/03/2022 15:40

La pandemia ha ridotto sia il numero di screening che le coperture vaccinali

Ogni anno in Italia più di 3.000 donne si ammalano e circa mille muoiono (1.011 nel 2020) a causa dei tumori della cervice uterina causati dal Papillomavirus (Hpv). Esistono efficaci strategie di prevenzione per le malattie Hpv correlate, ma la pandemia ha ridotto sia il numero di screening che le coperture vaccinali. È quanto emerge dal Rapporto "Papillomavirus: lotta ai tumori. Per una cultura della prevenzione" presentato dal Censis in occasione della Giornata internazionale contro l'Hpv. La ricerca evidenzia, in particolare, come la copertura dello screening cervicale tra le donne tra i 25 e i 64 anni sia passata dall'81% del 2019 al 77,3% del 2020. La copertura vaccinale per il ciclo completo è passata dal 41,6% del 2019 al 30,3% del 2020 tra le bambine undicenni e dal 32,2% al 24,2% tra i maschi.  Cresce, comunque, la quota di genitori che si dice decisa a vaccinare contro il Papillomavirus almeno un figlio: sono saliti dal 33,3% nel 2017 al 43,3% nel 2019 fino al 46,1% di oggi (il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 ha allargato l'indicazione gratuita ai maschi).

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Aumentano rispetto al 2019 anche le persone interessate alla vaccinazione anti-Hpv che non hanno ancora vaccinato i figli, passate dal 25,4% al 28,1%. In parallelo diminuiscono i genitori che affermano di non essere interessati alla vaccinazione (erano il 30,6% nel 2017, sono l'11,3% nel 2022). Tra le fasce di età più alte, pap-test e Hpv-test sono stati i controlli più effettuati negli ultimi tre anni (dal 62,9% delle donne del campione). Il Pap-test è uno strumento di prevenzione ormai consolidato, conosciuto da quasi tutte le donne. Meno noto l'Hpv-test, di più recente introduzione, che ancora solo il 51,3% dei genitori conosce.

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