Canali Minisiti ECM

Una firma molecolare aiuterà la diagnosi dell'anemia di Fanconi

Medicina Interna Redazione DottNet | 30/10/2023 13:43

I ricercatori del Bambino Gesù hanno studiato il profilo di metilazione del DNA delle cellule del sangue dei soggetti con anemia di Fanconi

Grazie a uno studio internazionale coordinato da ricercatori e clinici dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù esiste adesso un nuovo strumento che consente di superare le criticità legate alla diagnosi dell'anemia di Fanconi. Nello specifico, i ricercatori del Bambino Gesù hanno studiato il profilo di metilazione del DNA delle cellule del sangue dei soggetti con anemia di Fanconi. Lo studio condotto grazie a una collaborazione tra i ricercatori della Genetica molecolare e genomica funzionale e i clinici pediatri dell'Oncoematologia, trapianto emopoietico e terapie cellulari ha coinvolto una coorte principale composta da 25 pazienti e una seconda coorte, di 14 pazienti, utilizzata come gruppo di controllo. La ricerca ha portato all'individuazione del profilo di metilazione specifico dei soggetti con anemia di Fanconi, cioè della caratteristica firma epigenetica presente nelle loro cellule del sangue. L'identificazione di questa firma consente di superare i limiti dei metodi diagnostici utilizzati fino a oggi. Il nuovo strumento, anche grazie allo sviluppo di un algoritmo basato sull'intelligenza artificiale (machine learning), è stato già applicato con successo per confermare la malattia anche in quei casi in cui la diagnosi restava dubbia dopo impiego degli approcci diagnostici classici. Questo approccio, inoltre, richiede tempi più brevi (circa una settimana). I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista American Journal of Human Genetics.

pubblicità

 "Siamo particolarmente soddisfatti della pubblicazione di questo studio su una rivista così prestigiosa - commenta la Dott.ssa Daria Pagliara, primo autore della pubblicazione e medico dell'Area di Oncoematologia Pediatrica diretta dal Prof.  Franco Locatelli (nella foto) - in quanto corona una progettualità collaborativa e offre un innovativo strumento di diagnostica molecolare per la diagnosi di una malattia così rara per la quale il nostro Ospedale svolge il ruolo di centro di riferimento nazionale per le procedure trapiantologiche".   "Grazie all'introduzione delle tecnologie genomiche, oggi riusciamo a ottenere una diagnosi in più del 60% dei pazienti affetti da malattie orfane di diagnosi, cioè da quadri clinicamente non definiti - spiega il Dott. Andrea Ciolfi, co-primo autore del lavoro e ricercatore del Laboratorio di Genetica molecolare e genomica funzionale diretto dal Dott.   Marco Tartaglia - Purtroppo, questi test non sono 'infallibili' a causa dei limiti attuali delle conoscenze o degli strumenti diagnostici. Questa criticità vale anche per l'anemia di Fanconi. Con l'identificazione di una firma epigenetica nel DNA delle cellule del sangue dei pazienti affetti da questa malattia si offre un nuovo strumento che permette di superare i limiti tecnici e interpretativi dell'approccio diagnostico basato sul sequenziamento genomico".

Commenti

I Correlati

"Nuovo Jak inibitore riduce sintomi splenomegalia e migliora anemia". Rosati (Gsk): "Nuovo Jak inibitore già usato in 230 italiani"

Ma per i pazienti il cambiamento è fonte di timori e di paure

Secondo l’ultimo rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità sulle coagulopatie congenite del 2022, i pazienti sono in totale 9.784: circa 30 per cento con emofilia A, 28,6% con malattia di von Willebrand 7,2% con emofilia B e 34,1% con carenze di alt

L'8° Simposio Internazionale sulla Leucemia Acuta Promielocitica (LAP), tenutosi a Roma il 10 e 11 aprile 2024, ha esplorato nuovi approcci terapeutici per minimizzare le complicanze della malattia e migliorare la qualità di vita

Ti potrebbero interessare

Greco (S.I.d.R.): “Prevenzione decisiva a supporto di genetica e stili di vita”

La scoperta, che apre la strada alla ricerca di nuovi farmaci anti-obesità, è pubblicata sulla rivista Nature Metabolism dall'Università tedesca di Bonn e dall'Università della Danimarca Meridionale

Gli oppioidi sviluppano 'tolleranza', ovvero subiscono una progressiva riduzione dell'efficacia col rischio di doverne aumentare progressivamente la dose

Andrea Pession: “Alcune diagnosi creano più problemi che vantaggi. Lavoreremo ancora di più in rete"

Ultime News

Il primo appuntamento partenopeo si inserisce nella fase pilota del Progetto per un programma di screening nazionale nella popolazione pediatrica delle due patologie, promosso dall'Istituto Superiore di Sanità su incarico del Ministero della Salute

Greco (S.I.d.R.): “Prevenzione decisiva a supporto di genetica e stili di vita”

"Epidemia tra i mammiferi è un passo avanti verso l'uomo, non uno ma più ceppi si stanno adattando"

Benefici ottimali facendo 6-10 piani a piedi al giorno