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Verso la pillola contraccettiva gratuita solo sotto i 26 anni

Aifa Redazione DottNet | 03/11/2023 12:11

La decisione dovra' essere ratificata in una delibera del Cda, ma ha già avuto il via libera da parte della conferenza delle regioni

Il Consiglio di amministrazione dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) martedì scorso ha deciso la gratuità della contraccezione ormonale femminile, solamente al di sotto dei 26 anni di età. I medicinali dovrebbero essere dispensati nei consultori o comunque in strutture pubbliche come gli ospedali.  La decisione dovra' essere ratificata in una delibera del Cda, ma ha già avuto il via libera da parte della conferenza delle regioni, riferisce "la Repubblica". Ora è attesa la valutazione da parte della commissione tecnico scientifica (Cts) che deve esprimere la sua valutazione sulla rimborsabilità. Lo scorso mese di aprile la Commissione tecnico scientifica (Cts) e il Comitato prezzi e rimborsi (Cpr) dell'ente regolatorio avevano reso il loro parere positivo ma senza limiti di età. La decisione allora venne sospesa per motivi economici di sostenibilità della spesa.

Nei giorni successivi alla notizia del via libera, da parte dei tecnici Aifa, a rendere la pillola (e altri prodotti contraccettivi a base ormonale) gratuita per tutte le donne italiane, la reazione politico-istituzionale era stata forte, con i riflettori puntati sul costo (oltre che etico) soprattutto economico dell'operazione. “Il Consiglio di Amministrazione dell'Aifa dovrà garantire che la gratuità della pillola anticoncezionale per tutte le donne non comporti uno sforamento del tetto della spesa farmaceutica”, aveva subito precisato in un question time il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Seguito poi dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, che aveva precisato: “Data l'importanza sociale della procreazione consapevole e specie in alcune fasce di età e di condizione socio-economica, Aifa sta valutando compiutamente la problematica relativa all'erogazione gratuita dei farmaci anticoncezionali. Valutazioni che non possono prescindere da ogni questione di compatibilità della tenuta finanziaria delle scelte operate nel settore farmaceutico, per l'impatto sulla spesa a carico del Fondo sanitario nazionale”.

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Questo è il motivo di base per il quale il Cda aveva chiesto alle due commissioni tecniche di riprendere in mano il dossier, esplorando varie opzioni di apertura alla gratuità, con i relativi costi, inizialmente stimati in 140 milioni di euro, ma ora ridotti a una cifra molto inferiore, con l'ok solamente alle ‘under 26’ e attraverso un canale, quello dei consultori, che è presente a macchia di leopardo sul territorio italiano. “Il Consiglio di amministrazione di Aifa - spiegava a maggio un comunicato dell'Agenzia - ha preso atto che le Commissioni consultive dell’agenzia non hanno ancora elaborato precise indicazioni sulle fasce di età a cui concedere gratuitamente la pillola anticoncezionale, sulle modalità di distribuzione e sui costi per il Sistema Sanitario Nazionale nei vari scenari di adozione della rimborsabilità. Per esempio, per tutte le donne in età fertile, per le donne che versano in condizioni economicamente disagiate o per le giovani fino a 19/26 anni come avviene in alcuni Paesi europei e nelle 6 regioni italiane che offrono gratuitamente la pillola anticoncezionale”. Da qui, le commissioni, in particolare la Cpr, sono state chiamate a effettuare degli approfondimenti, consegnati nei mesi scorsi fa al Cda, che ha dunque deciso di seguire l'esempio di Regioni come Lazio e Toscana, nelle quali la contraccezione ormonale viene già dispensata gratuitamente alle giovani fino ai 26 anni.

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