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Il fumo passivo è legato a un aumento del rischio di aritmie

Cardiologia Redazione DottNet | 08/04/2024 14:49

Con 7,8 ore di esposizione a settimana è l'11% maggiore

Il fumo passivo, anche in piccole quantità, è legato a un maggior rischio di un grave disturbo del ritmo cardiaco, la fibrillazione atriale. Lo rivela una ricerca presentata all'Ehra 2024, un congresso scientifico della Società Europea di Cardiologia (Esc).  "I pericoli del fumo passivo restano significativi in ogni luogo, a casa, all'aperto o al lavoro, l'esposizione aumenta sempre il rischio di fibrillazione atriale", dichiara l'autore dello studio Kyung-Yeon Lee dell'Ospedale dell'Università Nazionale di Seul, Corea del Sud.   La fibrillazione atriale è il disturbo del ritmo cardiaco più comune al mondo. I sintomi includono palpitazioni, mancanza di respiro, affaticamento e difficoltà a dormire. Si stima che una persona su tre in Europa svilupperà la condizione durante la propria vita. Le persone con fibrillazione atriale hanno cinque volte più probabilità di avere un ictus rispetto ai loro coetanei sani.

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   Lo studio ha incluso adulti di età compresa tra 40 e 69 anni.   In totale, 400.493 persone. Gli esperti hanno chiesto ai partecipanti il numero di ore in cui erano stati esposti al fumo di altre persone nell'arco di una settimana. Circa il 21% dei partecipanti (85.984) era stato esposto al fumo passivo nell'anno precedente, con una media di esposizione di 2,2 ore a settimana. Nell'arco di 12,5 anni, 23.471 (6%) partecipanti ha sviluppato la fibrillazione atriale.  È emerso che il gruppo esposto al fumo passivo ha un rischio del 6% maggiore di ammalarsi di fibrillazione atriale rispetto al gruppo non esposto. Esiste una relazione dose-dipendente, per cui più si è esposti al fumo passivo, maggiore è il rischio. Ad esempio, 7,8 ore di fumo passivo a settimana si associano a un rischio dell'11% maggiore di sviluppare il disturbo del ritmo cardiaco.
  

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