Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report
Vivere in aree meno lontane da spazi verdi e con tassi di criminalità più bassi sono fattori associati a fattori di rischio di demenza più bassi. Lo indica una ricerca della Monash University di Melbourne, pubblicata su Preventive Medicine Report, che ha studiato le caratteristiche di vicinato associate al rischio di demenza. Dai dati emerge che un raddoppio della distanza da spazi verdi equivale ad avere circa due anni e mezzo in più di età, in termini di fattori di rischio di demenza. Ogni raddoppio del tasso di criminalità risulta pari a una riduzione del punteggio di memoria attribuibile a un aumento di età di tre anni. Un impatto particolarmente evidente in chi vive in aree di più basso stato socioeconomico. Ricerche precedenti avevano già indicato che la demenza colpisce in misura sproporzionata le classi svantaggiate - scrive il responsabile della ricerca, professor Matthew Page delle Scuola di Scienze Psicologiche dell'università stessa. La nuova ricerca ha esaminato i maggiori fattori di rischio di demenza modificabili: ipertensione, obesità, colesterolo alto e inattività fisica.
Una ricerca internazionale apre nuove prospettive per la cura del Parkinson
In Italia circa 1 bambino su 77 soffre di un disturbo dello spettro autistico (dati ISS), 5 bambini su 100 manifestano un disturbo del linguaggio o dell’apprendimento e da 3,5 a 5 su 100 un deficit dell’attenzione e iperattività
Studio spagnolo svela segni di malattia nel 95% degli over 65 con 2 copie del gene ApoE4
Lavoro del team di ricerca del dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Torino
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Di natura infiammatoria cronica e progressiva, è provocata da un “corto circuito” del sistema immunitario. Interessa l’esofago causandone il restringimento. La sua principale conseguenza è che diventa difficile, a volte impossibile, la deglutizione
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