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La ricetta degli oculisti, no al fumo, dieta 'verde' e sport

Nutrizione | 03/12/2009 18:00

Niente fumo, dieta 'verde', pochi dolci, meno carne e più pesce, sport quanto basta. E' la ricetta degli oculisti per proteggere la salute della vista, fin da bambini. E' una lezione di vita sana quella che arriva dall'89esimo Congresso nazionale della Società oftalmologica italiana (Soi), a Fiera Milano City.

Più di 3 mila esperti riuniti per festeggiare i primi 130 anni della società scientifica più antica d'Italia, che conta 4.200 soci, pari al 65% di tutti i 'medici degli occhi' attivi nella Penisola. Fra i primati dell'oculistica ricordati dagli specialisti in summit ci sono anche i numeri degli interventi di cataratta: l'operazione più eseguita nel mondo, con 500 mila casi all'anno solo nel nostro Paese. Ma il messaggio Soi punta quest'anno sulla prevenzione. Prima regola "il no al fumo", ammonisce la società in una nota. Il veto alle 'bionde' "è tassativo - avverte - date le ripercussioni a livello della circolazione dei vasi retinici e in generale dell'irrorazione sanguigna, oltre al massiccio carico di sostanze ossidanti e tossine" racchiuse nella sigaretta.

Secondo comandamento, "sì all'attività fisica. Ma è altrettanto pressante", terza regola, "l'invito ad abituare i bambini a una dieta ad alto contenuto di verdure e frutta, perché la mantengano tutta la vita, limitando le proteine della carne rossa a vantaggio del pesce e riducendo, dopo i 50 anni, l'apporto di zuccheri". Prevenzione, però, significa anche frequentare con costanza l'ambulatorio dell'oculista.
"C'è un messaggio che deve essere continuamente ripetuto, se si vuole ottenere un livello soddisfacente di prevenzione delle patologie oculari - ricorda Matteo Piovella, segretario Soi - E' l'obbligo di rispettare le cadenze dei controlli della vista". Ed ecco il 'calendario' da seguire. Il primo controllo va fatto "a 3-3,5 anni, per individuare eventuali difetti visivi che possono essere corretti subito con lenti opportune. La seconda visita dovrebbe essere prevista in età scolare, proprio per evitare che eventuali vizi refrattivi compromettano il buon inserimento scolastico e l'apprendimento". Una volta adulti, "un appuntamento obbligato per tutti si colloca attorno ai 40 anni", il momento ideale "per non lasciarsi sfuggire un glaucoma in fase iniziale e verificare le condizioni della retina". Altra tappa obbligata "a 65 anni", per intercettare "i segni precoci di maculopatia" e "intervenire al più presto. Da quella data in poi, se i problemi sono assenti, i controlli dovrebbero ripetersi ogni anno", invita Piovella. Visite più frequenti sono invece consigliate alle persone che presentano problemi e ai familiari di ipertesi e diabetici.
Fonte: eukra
 

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