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Scioperano i medici e i veterinari della Cgil

Medicina Generale Redazione DottNet | 23/10/2008 16:14

I medici ed i veterinari della Fpcgil hanno aderito allo sciopero nazionale del pubblico impiego proclamato da Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Pa e Uil-Fpl, articolato nelle tre giornate del 3 novembre (per le regioni Toscana, Umbria, Marche, Lazio), del 7 novembre (Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna), e del 14 novembre (Campania, Molise, Abruzzo, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna).

Lo annuncia un comunicato della Fp-Cgil. Lo sciopero è stato indetto - afferma il comunicato - ''per la restituzione alla contrattazione delle cifre sottratte dalla manovra del Governo, per lo stanziamento nella Legge Finanziaria di risorse sufficienti a rinnovare i Ccnl ribadendo l'intangibilità del contratto nazionale su due livelli; e per la stipula di un accordo sul nuovo modello contrattuale che riconfermi l'unicità per il lavoro privato e pubblico''. ''E' il primo sciopero da quando c'è il Governo Berlusconi - ha dichiarato Massimo Cozza, segretario nazionale Fpcgil Medici - che vede l'adesione dei dirigenti medici e veterinari, insultati da Brunetta con il mai ritirato 'i macellai non sono pochi', e vessati da norme inique come la decurtazione per le assenze di malattia, la 'rottamazione' per chi ha raggiunto i 40 anni di contributi, l'abbandono del precariato, la mancata rivalutazione della indennità di esclusività ''.

''La maggiore picconata ai dirigenti medici e veterinari - ha concluso Cozza - è stata però data con il taglio delle risorse per la sanità pubblica, e con l'indicazione della strada del privato contenuta nel Libro verde''.

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