Istituire un forum permanente di confronto fra l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ed i medici di Medicina Generale e creare un network di eccellenze che colleghi l'Aifa e i medici che operano sul territorio, permettendo così di conoscere, nel modo più dettagliato possibile e attraverso feedback immediati, il reale impatto dei farmaci sui malati. Del progetto si e' discusso in un incontro tra il direttore generale Aifa, Luca Pani, e i rappresentanti della Medicina Generale. L'incontro, sottolinea l'Aifa in una nota, si inserisce all'interno del percorso di collaborazione tra Aifa e medici di Medicina Generale iniziato con l'esperienza del Gruppo di Lavoro sulle cure primarie. ''La volontà dell'Agenzia - ha affermato Pani - è di passare subito alla fase operativa di questa collaborazione. Il contatto tra i Medici di Medicina Generale e i malati rappresenta un patrimonio di conoscenze terapeutiche e diagnostiche importantissimo che deve essere valorizzato e messo a frutto''. La collaborazione con la Medicina Generale, si legge nella nota, ''ha riscosso un grande apprezzamento da parte di tutti i presenti, che hanno evidenziato come l'AIFA non avesse mai accolto in modo così operativo le istanze della Medicina Generale e sottolineato che questa iniziativa contribuisce a fare dell'Agenzia un Ente regolatorio sempre più vicino alla realtà e alle esigenze dei malati e dei medici''.
Nella consapevolezza che un'informazione corretta ed etica sul farmaco sia vincolata al coinvolgimento di tutti gli attori che partecipano al governo della farmaceutica, si legge in una nota dell'agenzia, la collaborazione tra Aifa e Mmg e' stata pensata anche per produrre documenti di consenso sull'uso appropriato dei farmaci, da diffondere e implementare sia attraverso i canali di comunicazione dell'Agenzia che della Mg. Il documento programmatico (clicca qui per leggere e scaricare l’intero documento), sintesi della volonta' congiunta di Aifa e Medici di Medicina Generale, intende quindi analizzare i bisogni dei pazienti non ancora soddisfatti, totalmente o parzialmente, dall'attuale assistenza farmaceutica, con specifico riferimento al ruolo del Mmg nella gestione dei farmaci; analizzare i fattori che possono favorire l'uso appropriato, efficace, efficiente e sicuro dei farmaci da parte dei Mmg in relazione alle criticita' dei bisogni dei pazienti; analizzare quale sistema di norme, di vincoli e/o di strumenti predisposti dall'Aifa possa meglio supportare l'operato dei Mmg, in sintonia con le altre componenti assistenziali, al fine di garantire appropriatezza prescrittiva, equita' di accesso ai farmaci, introduzione tempestiva di farmaci innovativi e sostenibilita' finanziaria della spesa farmaceutica pubblica da parte del Ssn.
I farmaci
L’uso appropriato dei farmaci è una condizione essenziale per la salute dei pazienti. Ma è anche una delle condizioni essenziali per contenere la spesa farmaceutica (pubblica e privata) e garantire la migliore assistenza farmaceutica ai cittadini. Il medico di medicina generale è senz’altro uno dei principali attori per il raggiungimento di questi obiettivi. Per questo l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha istituito un Gruppo di Lavoro sulle cure primarie per sviluppare, in collaborazione con i Medici di medicina generale (Mmg), un percorso di appropriata gestione del farmaco valorizzando il ruolo del medico di famiglia in tutti i suoi aspetti. Quello di proscrittore. Quello di guida nei confronti dei pazienti per una corretta assunzione ed aderenza alla terapia, anche come figura di raccordo con le terapie farmacologiche prescritte da specialisti ambulatoriali e ospedalieri (secondo i dati Oms, infatti, solo il 50% delle persone segue le indicazioni del medico e le percentuali sono ancor più basse nel caso delle malattie croniche: solo il 23% nel trattamento in cronico dell’asma e il 43% per l’asma in acuto, tra il 40% ed il 70% nel caso della depressione e il 51% nell’ipertensione). Quello di collaboratore delle istituzioni (per promuovere la salute della popolazione e il buon governo delle risorse) e delle imprese del farmaco, in termini di farmacovigilanza, ma non solo. L’esperienza quotidiana del singolo medico, accumulandosi in un processo virtuoso che tende a realizzare una matura sapienza clinica, può infatti costituire l’opportunità e l’occasione per far progredire le conoscenze scientifiche condivise contribuendo a migliorare l’assistenza sanitaria.
Il documento
Tutti questi aspetti sono stati raccolti e sviluppati nel documento programmatico elaborato dal Gruppo di lavoro Aifa-Mmg e pubblicato sul sito dell’Agenzia. In particolare, spiega una nota dell’Agenzia, “il documento programmatico intende analizzare i bisogni dei pazienti non ancora soddisfatti, totalmente o parzialmente, dall’attuale assistenza farmaceutica, con specifico riferimento al ruolo del Mmg nella gestione dei farmaci; analizzare i fattori che possono favorire l’uso appropriato, efficace, efficiente e sicuro dei farmaci da parte dei Mmg in relazione alle criticità dei bisogni dei pazienti; analizzare quale sistema di norme, di vincoli e/o di strumenti predisposti dall’Aifa possa meglio supportare l’operato dei Mmg, in sintonia con le altre componenti assistenziali, al fine di garantire appropriatezza prescrittiva, equità di accesso ai farmaci, introduzione tempestiva di farmaci innovativi e sostenibilità finanziaria della spesa farmaceutica pubblica da parte del Ssn”. Il documento parte dalla considerazione che oggi il medico di medicina generale si scontra con alcune difficoltà che richiedono approfondimenti e cambiamenti in relazione all’utilizzo dei farmaci. Le trasformazioni demografiche caratterizzate dall’invecchiamento della popolazione, dai flussi migratori, dall’espandersi del numero di pazienti fragili da assistere e dall’incremento della prevalenza di patologie complesse e/o cronico-degenerative, con un corrispondente aumento dei costi sanitari. L’enorme sviluppo tecnico-scientifico che negli ultimi decenni ha connotato la medicina, arricchendola di sempre nuove possibilità di prevenzione, diagnosi e cura, ma impoverendola dell’impronta umanistica che un tempo la caratterizzava, rendendo più problematica la possibilità di un corretto rapporto medico-paziente. Lo sviluppo e la disponibilità di un numero crescente di farmaci innovativi, spesso indicati per risolvere problemi sanitari complessi, ma sempre più frequentemente progettati per curare piccoli gruppi di pazienti selezionati con l’obiettivo di personalizzare i trattamenti.
Il ruolo del medico di medicina generale
Ma oggi per il malato, “si rischia sempre più non di avere ciò che è giusto che lui abbia in rapporto alle sue necessità cliniche ma, rispetto alle stesse necessità, di avere solo ciò che è clinicamente ed economicamente giustificato da parametri di riferimento, quasi esclusivamente, statistico-economici”. E così “la famosa lotta agli sprechi, alle inutilità, alle improprietà, ma anche i DRG, i criteri per l’appropriatezza, le note limitative, gli incentivi alle prescrizioni più economiche, le linee guida, i protocolli diagnostici, ecc.” finiscono per rappresentare, “sotto un certo aspetto, atti di ‘demedicalizzazione’, volti a tagliare quote di medicina considerate (spesso a torto, altre volte a ragione) superflue o ingiuste”. Insomma, “le politiche di razionamento, implicite ed esplicite, che si sono applicate sono sostanzialmente politiche di demedicalizzazione senza che tuttavia siano sostituite da altre organiche politiche per la salute”, a partire dalla prevenzione. Tutti criticità, queste, a cui il Gruppo di lavoro intende rispondere. Anzitutto cambiando impostazione e “considerando la medicina generale come un partner di eccellenza, capace di gestire, nell’interesse del paziente, il bene farmaco, e non solo, anche innovativo, pur nel rispetto della sostenibilità del sistema”. L’obiettivo è anche quello di influire “sul processo di traslazione delle conoscenze scientifiche nella pratica clinica dei Mmg anche mediante Note, Registri e liste di farmaci ammessi alla rimborsabilità, incluse le liste degli off-label”. Per raggiungere questi obiettivi l’Aifa, tra le altre cose, si impegna a rivedere l’impianto delle regole che vincolano la prescrizione dei farmaci da parte dei Mmg “eliminando, ove possibile, le norme che hanno un senso prevalentemente burocratico”. E poi incentivando la responsabilità del singolo medico, “al quale non può essere sottratta neppure quando vi siano evidenti esigenze economiche”, e “semplificando la classificazione dei medicinali per quanto riguarda la fornitura e dispensazione”. I Mmg si impegnano, da parte loro, a migliorare la capacità di attuare strategie razionali, eticamente fondate ed economicamente sostenibili, utilizzando percorsi formativi specifici, autorevoli e indipendenti, adottando sistemi di autovalutazione dei risultati e concordando sistemi di verifica con l’Aifa e/o con il Ssn.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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