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Nasce la figura dell’affiancatore del medico di base: a Treviso gli ex informatori medico-scientifici sono reclutati dall’Usl per migliorare la comunicazione tra azienda sanitaria e professionisti

Medicina Generale Redazione DottNet | 19/04/2012 21:44

Il ministro Balduzzi procede sulla strada della riforma della medicina territoriale ed in particolare sul ruolo del medico e delle sue specializzazioni: ''Con la valorizzazioni delle diverse competenze nelle professioni sanitarie - precisa il ministro Renato Balduzzi - si vuole valorizzare contemporaneamente il ruolo e la funzione dello stesso medico, il quale, liberato da alcune incombenze e coadiuvato in altre, potrà meglio utilizzare il tempo clinico, e i cittadini potranno usufruire di prestazioni sanitarie nel più breve tempo possibile e nella forma più estesa possibile''.

Ma si sta facendo strada anche una diversa interpretazione del ruolo del medico di base e – questa è una novità – degli informatori medico scientifici. Come si sa l’informatore è una figura che tende lentamente a lasciare il posto a nuove forme di informazione del farmaco, come l’e-detailing, tanto per dare un esempio di gran voga negli Stati Uniti e di recente approdato in Italia. E allora a Treviso si è scoperto come impiegare i (tanti) informatori che stanno perdendo il lavoro inventando una nuova figura, il  «facilitatore cure primarie» che affianca di fatto il medico di base. La cosa ha suscitato le ire della categoria, tanto che è scoppiata una  polemica da parte del sindacato. «Non abbiamo tempo da perdere – dice la Fimmg di TrTreviso (federazione italiana medici di medicina generale) – men che meno per sentire la pubblicità dell'Usl 9». Al punto da annunciare che faranno pagare la visita ai due facilitatori: 121 euro.

Questa nuova figura, denuncia la Tribuna di Treviso, senza precedenti, è entrata in azione negli ambulatori dei medici di famiglia da due settimane: negli obiettivi dell’azienda sanitaria, devono creare un canale di comunicazione tra azienda e medici di medicina generale: in pratica si occupa di presentare ai medici di base le attività, i servizi e le nuove procedure dell'Usl 9.  Non solo: i "facilitatori" si occupano di raccogliere e, successivamente, risolvere le problematiche evidenziate dai Mmg ( medici di medicina generale) e informano i medici sulle nuove normative in materia.  «Il facilitatore è un professionista a servizio del cittadino – spiega Pierpaolo Faronato, direttore sanitario dell'Usl 9 – I medici di base sono circa 250 nel territorio e non riusciamo a comunicare a tutti le nostre attività.
In sole due settimane di lavoro 80 medici hanno già ricevuto i nostri incaricati». Sono i neoassunti, (entrambi ex informatori farmaceutici, a disposizione dell'Usl 9: li ha forniti, tramite selezione, la »Noveservizi», la società in house di servizi a capitale pubblico di proprietà dell'Usl 9 che si occupa di controllo della gestione amministrativa e contabile dell'azienda stessa. Il costo dei nuovi professionisti? 52.000 euro, ovvero 26 mila euro a testa per un anno, per un anno di servizio. Copriranno il territorio dell’Usl 9. La Fimmg però non ci sta : considera la novità introdotta dall'azienda sanitaria una «perdita di tempo».  «Nonostante il nostro parere negativo – fa sapere la Fimmg nell nota ufficiale diffusa sul sito – l'Usl 9 ha deciso di assumere gli informatori per andare a riempire la giornata ai medici di medici generali raccontando loro qualche favoletta e pubblicizzando l'azienda». La risposta al durissimo attacco del sindacato arriva direttamente dall'Usl 9: «Presentare un nuovo servizio o un' attività rivolta al cittadino non è marketing- ribatte Faronato - Non abbiamo bisogno di pubblicità. Il nostro scopo è di fornire assistenza al cittadino anche tramite l'informazione data ai medici di medicina generale». Il progetto dell'Usl 9 è in fase di sperimentazione: fra un anno sarà replicato in tutte le Usl venete. La battaglia è aperta, il sindacato lancia la provocazione: «Abbiamo già avvertito Dario – si legge ancora nella nota sul sito Fimmg – Le visite, (degli informatori, ndr) poiché non sono previste nel nostro accordo di contratto nazionale, sono a pagamento: 100 euro più l’Iva al 21 %».

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