Il paziente consapevole e cosciente ha diritto di rifiutare i trattamenti sanitari, anche quando si tratta di cure salvavita. E' il principio affermato nel documento ''Rifiuto e rinuncia consapevole al trattamento sanitario nella relazione paziente-medico'', approvato dal Comitato Nazionale di Bioetica.
Il documento è stato approvato a larga maggioranza e con la sola astensione di tre membri. Nel parere si afferma dunque il principio , ''prevalentemente condiviso'' da membri del comitato del diritto al rifiuto delle cure per il soggetto ''capace di intendere e di volere''. E' però anche previsto il diritto del medico ad astenersi, ma va comunque ''garantita'' la realizzazione della richieste del paziente all'interruzione delle cure''. Nel documento, il Comitato nazionale di bioetica affronta dunque la questione del rifiuto (richiesta di non inizio) e della rinuncia (richiesta di sospensione) di trattamenti sanitari salvavita da parte del ''paziente cosciente e capace di intendere e di volere, adeguatamente informato sulle terapie ed in grado di manifestare in modo attuale la propria volontà''.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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