Non basta parlare al telefono col paziente, visitato qualche giorno prima, e farsi riferire i sintomi per prorogare il certificato di malattia. Il medico di base deve visitare comunque il suo assistito. E' quanto ha stabilito la Corte di Cassazione, che con la sentenza 18.687 ha condannato un medico di famiglia di Milano, con l'accusa di aver compilato un falso certificato medico con cui prorogava la prognosi di decorso di una malattia di una sua paziente. Il camice bianco non aveva visitato la paziente ma si era limitato a scrivere il certificato sulla base dei sintomi di persistenza del male riferitigli per telefono dalla donna.
Senza successo, in Cassazione, Daniele B. ha fatto presente di aver visitato Vittoria G. di persona, solo quattro giorni prima di prorogarle lo stato di malattia e che, pertanto, gli era sembrato credibile il protrarsi dei sintomi della patologia. Ma secondo i Supremi giudici "non e' consentito al sanitario effettuare valutazioni o prescrizioni semplicemente sulla base di dichiarazioni effettuate per telefono dai suoi assistiti. Cio' rende irrilevanti le considerazioni sulla effettiva sussistenza della malattia o sulla induzione in errore da parte della paziente". Insieme al medico e' stata condannata anche la sua assistita, colpevole di aver fatto uso della falsa certificazione per giustificare la sua assenza dal lavoro.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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