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Cellule chimera per combattere il cancro

Medicina Generale Redazione DottNet | 31/07/2008 16:35

Cellule immunitarie sono state geneticamente modificate e trasformate in chimere in modo da riconoscere immediatamente un tipo di tumore del sangue, il linfoma di Hodgkin, e a distruggere le cellule malate.

I linfomi sono solo il punto di partenza, ma il progetto dei ricercatori del Baylor College of Medicine di Houston (Texas) è di scatenare questa nuova ''arma letale'' contro tutte le forme di tumore. Il primo passo sarà chiedere, il prossimo anno, l'autorizzazione per la sperimentazione sull'uomo in modo da far partire i test dal 2010. ''L'obiettivo futuro è fare di questa tecnica una nuova strategia anticancro'', ha detto all'Ansa Serena Kimi Perna, dall'Istituto San Raffaele di Milano e ora negli Stati Uniti grazie a una borsa di studio dell'Associazione europea di ematologia e della Società americana di ematologia. L'assegnazione del premio è stata annunciata a Copenaghen, dove si è svolto il congresso europeo di ematologia e la ricercatrice italiana conta di lavorare negli Stati Uniti ''almeno per i prossimi due o tre anni''.

Quest'anno i vincitori sono entrambi italiani: con Serena Kimi Perna è stato premiato Lapo Alinari, dell'istituto Seragnoli di Ematologia di Firenze. - CELLULE CHIMERA: così i ricercatori chiamano il particolare tipo di cellule immunitarie, i linfociti T, che hanno modificato. ''Sono delle chimere progettate e ottenute in laboratorio in modo da interferire con la crescita delle cellule maligne'', spiega la ricercatrice. I linfociti ''vengono modificate in modo da esprimere sulla loro superficie un recettore sensibile ad un antigene tumorale''. Arricchiti e resi più sensibili da questa ''antenna molecolare'', i linfociti T si specializzano nel riconoscere le cellule di una particolare forma di tumore.

- I TEST IN LABORATORIO: ''per ora - ha detto la ricercatrice - sono in corso studi in vitro per raccogliere i dati preliminari necessari a pianificare una sperimentazione clinica''. Si cominciano intanto anche i test sugli animali. Attualmente, ha aggiunto, ''stiamo lavorando per migliorare i linfociti'' in modo che possano raggiungere il tumore più facilmente. Si lavora su cellule tumorali prelevate dai pazienti e i test non sono affatto facili perchè è molto difficile far sopravvivere le cellule tumorali in coltura.
- SPERIMENTAZIONE CLINICA VICINA: l'obiettivo futuro è prelevare le cellule immunitarie dei pazienti, modificarle geneticamente e reinfonderle per combattere il tumore. Già il prossimo anno i ricercatori prevedono di sottoporre la richiesta per la sperimentazione clinica all'autorità Usa per il controllo sui farmaci, la Food and Drug Administration (FDA) e prevedono di poter essere pronti nel 2010 per i primi test sull'uomo, in pazienti con il linfoma di Hodgkin. ''I dati ottenuti finora sono estremamente promettenti'' e ''l'obiettivo ultimo - ha concluso Serena Kimi Perna - è fare di questa tecnica un nuovo approccio terapeutico esportabile ad altre forme di tumore''.
 

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