Oggi colpisce in Italia una persona ogni 60 sopra i 50 anni, ma tra vent'anni riguarderà almeno 6 milioni di persone, circa un italiano ogni sei: è la degenerazione maculare senile (Dmle), una delle cause più frequenti di cecità.
Un dato preoccupante, visto che il 6% degli italiani non è mai stato dall'oculista, e che gli altri ci vanno solo ogni due anni. A dirlo è un'indagine Eurisko presentata a Milano da alcuni esperti delle maggiori strutture cittadine, tra cui Roberto Ratiglia, direttore della Clinica Oculistica del Policlinico, Antonio Scialdone, direttore medico di oculistica al Fatebenefratelli Oftalmico e Nicola Orzalesi, direttore dell'oculistica al San Paolo. L'indagine ha intervistato un campione rappresentativo di italiani tra i 50 e i 74 anni, evidenziando ''non solo una diffusa mancanza di informazione sulla Dmle, ma anche una disattenzione più generale nei riguardi della vista''.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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