È una rivoluzione silenziosa. Che cambia il volto non solo dei servizi sanitari, ma anche della ricerca medica e degli investimenti mondiali nelle infrastrutture dedicate alla salute. Cambierà persino le strategie dei grandi gruppi assicurativi oltre che dei pazienti, soprattutto in questo periodo di crisi globale. E in prospettiva porrà anche problemi politici e sociali finora inediti.
Il turismo medicale, attivato dalla diminuzione dei costi del trasporto aereo e dall'utilizzo di Internet per disintermediare le relazioni fra pazienti e medici (ovunque siano nel mondo), cresce rapidamente. Secondo Michael Zey, 54 anni, docente universitario negli Usa, consulente con la sua società Expansionary Institute e autore tra gli altri libri di "Ageless Nation", nel 2010 sarà un business da 40 miliardi di dollari che muoverà 780 milioni di pazienti attraverso il mondo. I flussi vanno dai Paesi più industrializzati agli emergenti, in particolare Cina, India, ma anche Thailandia, Filippine, Singapore.
«C'è alle porte – dice Zey – un periodo di crescita del turismo medicale, alimentato sia dall'industria del turismo che da quella sanitaria. Si viaggerà sempre di più per farsi curare con procedure d'eccellenza, in Paesi in cui è possibile anche fare degenze simili a una vacanza. Spendendo una frazione del costo pagato negli ospedali americani o europei, spinti anche dal bisogno di contenere i costi in questa fase economica di crisi e favoriti dalla diminuzione del carburante degli aerei, verso strutture certificate da soggetti indipendenti come la Joint Commission International».
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
Commenti