Medicina Generale
Medicina Generale
Canali Minisiti ECM

Il litio per combattere la Sla

Medicina Generale Redazione DottNet | 03/11/2008 16:24

E' ai nastri di partenza in Gran Bretagna una sperimentazione su larga scala per testare gli effetti del litio, elemento chimico oggi utilizzato in vari farmaci antidepressivi, nel trattamento della Sclerosi laterale amiotrofica (Sla).

La sperimentazione, di cui dà notizia il sito Bbc news, prende le mosse da un recente studio italiano condotto dall'Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed di Pozzilli (Isernia) su un campione ridotto di pazienti, e che ha appunto rivelato l'effetto protettivo anti-Sla del litio. La sperimentazione britannica durerà 18 mesi e coinvolgerà 220 pazienti affetti da Sla e dieci centri in tutto il Paese. I risultati dello studio italiano, commentano infatti i ricercatori inglesi, ''sono troppo significativi per essere ignorati''. La ricerca italiana ha però coinvolto solo 16 pazienti. Da qui la necessità di avviare una sperimentazione più ampia per arrivare ad una conferma dei risultati incoraggianti già ottenuti.

Nel frattempo, avverte però lo specialista Nigel Leigh del King's College di Londra, è bene che i pazienti non utilizzino farmaci a base di litio prima che i risultati della sperimentazione siano definitivi, dal momento che il litio può avere effetti collaterali pericolosi. La Sla è una malattia degenerativa e progressiva del sistema nervoso che riguarda i cosiddetti neuroni di moto (motoneuroni). Le sue cause sono tuttora ignote e non è al momento disponibile una terapia efficace. La patologia colpisce la maggior parte dei muscoli, portando ad una progressiva disabilità fino ad investire i muscoli respiratori. A questo punto diventa necessaria la ventilazione assistita.

Commenti

I Correlati

"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"

"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"

Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”

Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa

Ti potrebbero interessare

"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"

"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"

Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”

Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa