Denominazione generica per i prodotti medicinali, nome commerciale se e' un medicinale biologico, e dati di identificazione del medico che prescrive: sono questi alcuni dei requisiti minimi che dovranno essere inseriti nelle prescrizioni mediche perche' possano essere riconosciute anche in altri Stati europei. E' quanto prevede la direttiva approvata dalla Commissione Europea, che dovra' essere adottata dagli Stati membri entro il 25 ottobre 2013, e di cui beneficeranno i cittadini europei che viaggiano in un altro Stato per ottenere le medicine di cui necessitano.
A renderlo noto e' la Fnomceo (Federazione italiana degli ordini dei medici) sul suo sito. Complessivamente il numero di prescrizioni transfrontaliere non e' molto alto: circa lo 0,02%-0,04% di tutte le prescrizioni dell'Ue, pari a 2,3 milioni di euro all'anno. Tuttavia il miglioramento delle regole per il riconoscimento delle prescrizioni transfrontaliere puo' essere utile per alcuni gruppi di pazienti, come i malati rari, i cronici che vogliono recarsi in un altro Paese, quelli che vivono in regioni frontaliere o negli Stati membri piu' piccoli. Con l'attuale diversita' delle prescrizioni in tutta l'Ue, spiega la Fnom, ''si stima che oltre la meta' dei pazienti abbia problemi di riconoscibilita' della prescrizione. Le nuove norme in materia prescrizioni introducono un insieme di elementi per aiutare a identificare medici, pazienti e prodotti prescritti''.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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