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Educare il medico di base per ridurre i farmaci pericolosi agli anziani

Medicina Generale Redazione DottNet | 24/01/2013 12:27

Un programma educativo ad hoc puo' portare i medici di famiglia a ridurre notevolmente negli anziani l'utilizzo di farmaci potenzialmente pericolosi per la salute, come alcuni antinfiammatori (i cosiddetti Fans), antiaritmici e antidepressivi, la cui somministrazione puo' portare effetti collaterali con costi sociali altissimi dovuti ad ospedalizzazioni o decessi. E' quanto dimostra una ricerca svolta dalla Ausl di Parma in collaborazione con la regione Emilia Romagna e la Jefferson University di Philadelphia

Un'equipe multidisciplinare ha monitorato l'attivita' di 303 medici di famiglia della Ausl di Parma e le loro prescrizioni a 90mila over 65 per due anni: a questi medici, con i quali si e' volutamente stabilito un contatto diretto, e' stata fornita dall'equipe una lista di farmaci da evitare e un'altra lista con i quali sostituirli. Le loro prescrizioni sono state messe in rapporto con quelle effettuate da 325 medici di famiglia in una Ausl della stessa regione, quella di Reggio Emilia, simile anche per presenza di popolazione anziana. Al termine dei due anni di osservazione e' stato riscontrato che le prescrizioni di farmaci potenzialmente pericolosi per la salute degli anziani risultavano ridotte del 31,4% a Parma, mentre a Reggio Emilia la percentuale scendeva al 21,6%.

"La differenza del 10% significa che a 600 anziani sono stati evitati gli effetti potenzialmente tossici di questi farmaci" ha spiegato il dottor Stefano del Canale della Ausl di Parma , secondo il quale "quello fatto e' un'importante intervento di salute pubblica", da replicare magari in altre realta'. Lo studio e' stato pubblicato sulla rivista Drugs and Aging.

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