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Varata la commissione della Camera sugli errori medici

Medicina Generale Redazione DottNet | 05/11/2008 18:44

Sono 16 mila l'anno gli esposti dei malati per danni legati a presunti errori medici e non si contano letteralmente gli sprechi del settore, ora sotto la lente del Parlamento attraverso l'istituzione di una commissione di inchiesta alla Camera dei Deputati.

 Il compito del nuovo organismo sarà quello di indagare su ciò che non funziona, con compiti anche ''giudiziari'' e di interventi sulle strutture pubbliche e private. Il presidente della commissione verrà nominato dal presidente della Camera e saranno 21 i componenti. Avrà compiti simili, ma un po' più ampi, a quella di inchiesta sul Servizio sanitario nazionale del Senato presieduta da Ignazio Marino (Pd), tra cui anche. ''Questa commissione - ha spiegato Domenico Di Virgilio (Fi), membro della commissione Affari sociali - durerà fino a fine legislatura e riferirà al Parlamento ogni volta che ci sarà la necessità di un intervento urgente''. Tra i suoi poteri ci saranno quello di osservare la gestione delle risorse economiche delle Regioni, la lotta agli sprechi e capacità di intervento immediato. Previste ispezioni e audizioni, con la collaborazione di esperti.

Ciò che verrà acquisito verrà inviato, se ritenuto utile, alle autorità giudiziarie. Le due commissioni della Camera e del Senato si divideranno i compiti per evitare sovrapposizioni. Soddisfatti i ginecologi, una delle categorie più a rischio di contenzioso per il rischio di errori. Il varo della Commissione d'inchiesta trova consenso al Congresso della Federazione Italiana di Ostetricia e Ginecologia. Per Massimo Moscarini, co-presidente del I Congresso FIOG e Ordinario di Ostetricia e Ginecologia alla Sapienza Università di Roma, ''finalmente si è deciso di intervenire su due problemi della Sanità che colpiscono sia i cittadini che i medici, in particolare i ginecologi. L'auspicio è che non aumenti la medicina difensivistica ma dia certezze a tutte le figure che operano nella Sanità''.
''Siamo soddisfatti del varo della Commissione di inchiesta sugli errori medici - ha detto Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva - ci chiediamo come questo possa essere conciliato con un progetto di legge sulla depenalizzazione dei reati medici''. Il governo ha infatti annunciato da tempo la presentazione di un ddl per distinguere le responsabilità penali da quelle civili del medico.
LE CIFRE. La sanità italiana spende cinquecento milioni di euro per assicurarsi contro le cause per richieste di danni. Il settore in testa è quello dell'ortopedia con il 18,7% delle denunce. Gli esposti, secondo stime diffuse dalla federazione degli Ordini dei medici, sarebbero oltre 16 mila l'anno, mentre il Tribunale dei Diritti del Malato rivela che nel 2007 ha ricevuto 24.300 segnalazioni di errori medici o altri disservizi sanitari. L'Ania, che raggruppa il 91% delle compagnie, denuncia che in 10 anni il totale dei risarcimenti è raddoppiato, passando da 17 mila denuncie coperte da 35 milioni di euro di premi nel 1995 a 28.500 vertenze per 381 milioni di premi nel 2005. La conseguenza di ciò sono forti rincari assicurativi. Tra i settori più a rischio l'ortopedia (18.7% delle denuncie), oncologia (12.1%), chirurgia generale (9.5%), ginecologia e ostetricia (6.9%). I rimborsi più costosi riguardano invece i parti con invalidità (da 2 a 4.5 milioni di euro), la mancata diagnosi di tumori mortali (1 milione) e gravi danni ortopedici (400 mila euro).
 

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