Non curarsi è un diritto assoluto, riconosciuto recentemente dalla Cassazione e ''improntato alla sovrana esigenza di rispetto dell'individuo'': il decreto pronunciato dal giudice tutelare del tribunale di Modena, Guido Stanzani, accoglie così le volontà di fine vita che, per la prima volta in Italia, un uomo in buona salute ha affidato alla moglie nominandola fiduciaria.
- RIFIUTO TERAPIE SALVIFICHE: il decreto accoglie la volontà dell'uomo a non essere sottoposto a tecniche di ventilazione, idratazione e alimentazione forzate e artificiali e a beneficiare della terapia del dolore che preveda l'uso di farmaci oppiacei.
- L'EUTANASIA E' UN'ALTRA COSA: il decreto rileva la differenza tra rifiuto delle terapie salvifiche ed eutanasia. Il rifiuto delle terapia si caratterizza ''per il rispetto del normale percorso biologico sotto il profilo di non interferenza con il suo corso ovvero di suo ripristino, se forzatamente rallentato; nulla a che vedere, dunque, con l'eutanasia, la cui essenza consiste nell'indotta accelerazione del processo di morte''. - AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO: è il fiduciario e garante che le volontà di fine vita espresse dall'uomo siano rispettate. Nel caso specifico si tratta della moglie dell'uomo e, nel caso in cui per la donna fosse impossibile svolgere questo ruolo, il compito spetterebbe alla figlia della coppia.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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