L'85% dei medici di famiglia accede tutti i giorni a Internet per cercare informazioni di tipo sanitario, scambiare e-mail con i pazienti, scrivere su forum, social e blog, o chattare. Di questi, il 58% dice di farlo più volte al giorno e il 27% almeno una volta. Il 13%, invece, utilizza il web solo saltuariamente. E' quanto emerge da una ricerca del Centro studi della Fimmg (Federazione italiana medici medicina generale), presentata al convegno 'Tecnosan 2013'. Al convegno si è anche parlato di spending review e sanità elettronica, ed è emerso che, secondo un'altra ricerca, non ancora pubblicata del Centro Studi Fimmg, sulla diffusione dell'information technology nella medicina generale, i medici con età inferiore a 50 anni sono solo il 10%. Ricordiamo che abbiamo pubblicato ed è ancora scaricabile un ricco e esaustivo report sulla sanità elettronica in Italia (clicca qui per scaricare il testo completo). IN questo contesto Dottnet risulta il primo social network medico-scientifico italiano e tra i primi in Europa con i suoi 160mila iscritti ed è ai vertici come immagine e popolarità (dati Eurisko e Manhattan Research).
''Per quanto ci sia buona volontà - ha commentato Paolo Misericordia, responsabile del Centro studio - e l'uso di nuove tecnologie, c'è ancora molto da fare''. Tuttavia alla base delle Aggregazioni funzionali territoriali c’è proprio la sanità elettronica che mette in relazione le varie figure delle strutture. A cominciare per primo è il territorio dell’Asl 2 di Lucca che sarà costituito dalle Aft (aggregazioni funzionali territoriali), gruppi di medici di medicina generale che operano in un territorio omogeneo (ma senza confini netti e invalicabili), presso gli ambulatori attualmente utilizzati, e coordinati da uno di loro, eletto dai colleghi, che mantiene rapporti diretti e costanti con l’azienda sanitaria. Ai componenti (da un minino di 21 ad un massimo di 27 per ciascun insieme) viene affidata la tutela della salute della popolazione di riferimento. Dopo la prima fase, si dovrebbe passare ai medici della Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) che svolgeranno il loro servizio non tanto per le emergenze notturne - per le quali c’è sempre il 118 come servizio di emergenza territoriale -, ma per integrare e potenziare le attività assistenziali, che di solito vengono svolte dai medici di medicina generale fuori dai loro ambulatori (assistenza domiciliare, assistenza presso gli ospedali di comunità, assistenza presso le Rsa, visite urgenti), nella logica, appunto, della continuità assistenziale sul territorio.
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Fonte: fimmg. Asl 2 Lucca
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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