''Voi vi fareste operare di cataratta in un ambulatorio?''. E' la domanda che pone ai giornalisti Ugo Garbarini, vicepresidente dell'Ordine dei Medici di Milano, nel corso della conferenza stampa indetta per denunciare all'opinione pubblica i rischi contenuti nel decreto sui nuovi Lea (livelli essenziali di assistenza).
Il decreto non è ancora stato emanato, anche se ha avuto l' approvazione di massima della Conferenza delle Regioni, ma comporta - dicono i medici - ''il declassamento a semplici prestazioni ambulatoriali di molte procedure chirurgiche che oggi si eseguono in day surgery, in ambiente ospedaliero''. L'Ordine di Milano ha quindi estrapolato dall'elenco delle prestazioni ''trasferibili in regime ambulatoriale'' (allegato 6b nel testo del decreto) molti interventi, quali 'liberazione del tunnel carpale', 'intervento di cataratta con o senza impianto di lente intraoculare', 'ricostruzione della palpebra', 'amputazione di dita del piede', 'litotripsia del rene con cateterismo uretrale', 'artroscopia' e altro.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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