Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici e di Rossana Dettori, segretaria nazionale FPCGIL esprimono soddisfazione per la decisione della regioni, di sancire con un documento che i'indennità di esclusività non deve essere decurtare per malattia e ''diffidano il Ministro Brunetta dall'emanazione di chiarimenti in contrasto con la giusta interpretazione delle Regioni in merito alla mancata decurtazione della indennità di esclusività in caso di malattia''.
Il documento della Conferenza delle Regioni del 6 novembre 2008, di interpretazione per il personale sanitario delle norme di Brunetta che prevedono una decurtazione economica in caso di assenza, a partire dalla malattia, rappresenta, spiega il sindacato, ''una prima vittoria della FPCGIL Medici e della FPCGIL riguardo alla nostra diffida alle aziende di non colpire anche l'indennità di esclusività''. Alcune aziende hanno fatto già scattare il meccanismo di tagli degli stipendi che nella busta paga di un primario che in un mese manca dal lavoro fino a 10 giorni di malattia si traduce in una perdita di 460 euro.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
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Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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