Medicina Generale
Medicina Generale
Canali Minisiti ECM

Malattie rare, troppe difficoltà per la diagnosi

Medicina Generale Redazione DottNet | 11/11/2008 14:37

Tempi troppo lunghi per ottenere una diagnosi, con picchi di 7 anni. Costi fino a 7.000 euro l'anno. Difficoltà nell'accesso ai farmaci. E' un percorso a ostacoli quello che si trovano ad affrontare i pazienti affetti da malattie rare, pieno di difficoltà che complicano le cure.

Ad accendere i riflettori su questo problema, che in Italia riguarda circa 2 milioni di persone - il 70% delle quali bambini - è un rapporto realizzato in tandem da Cittadinanzattiva e dal Tribunale per i diritti del malato. Secondo il 'censimento' dell'Oms, le malattie rare - ossia quelle che hanno un'incidenza inferiore a 5 casi ogni 10 mila abitanti - sono circa 6.000. Ma i servizi sanitari, denuncia l'indagine, non appaiono adeguatamente attrezzati su questo fronte, già a partire dalla presa in carico del paziente. In più di 8 casi su 10 a fare la diagnosi sono gli specialisti, mentre pediatri e medici di famiglia ipotizzano la malattia rara rispettivamente nel 16,7% e 4,2% dei casi.

Succede così che sono soprattutto le associazioni e internet a fare da bussola e a orientare il paziente verso il centro deputato alla malattia. La fase della diagnosi, inoltre, può presentarsi lunga e faticosa. Un paziente su quattro non conosce da quale malattia sia affetto prima di tre anni e c'è chi arriva ad aspettarne anche sette. Una volta individuata la patologia, si aprono altri problemi: numero insufficiente di esami in esenzione nel 20,8% dei casi, mancato accesso a presidi, protesi e ausili (33,3%), mancanza di una rete tra le figure che curano il paziente (66,7%), difficoltà nel passaggio dall'età pediatrica a quella adulta (41,7%).
Una vera e propria zavorra sono le lungaggini burocratiche legate alle procedure. Ma uno dei nodi più grandi è quello dell'assistenza farmaceutica. Non tutti i farmaci, infatti, sono erogati gratuitamente e non in tutte le realtà regionali o Asl. Più della metà dei pazienti - il 58% - deve mettere mano al budget familiare per comprali. E, in un caso su quattro la sospensione della terapia si deve ai costi elevati. Costi troppo alti anche le aziende sanitarie: il 16% dei pazienti si è visto sospendere i farmaci dalla propria Asl ed in un caso su 10 non ha più ripreso la terapia di farmaci che spesso sono salvavita. Una parte consistente del peso economico della malattie rare finisce per scaricarsi sulle tasche dei pazienti: tra farmaci, viaggi, riabilitazione, visite specialistiche, l'onere va da 800 a 7000 euro l'anno, con una media 2500 euro annui.

Commenti

Rispondi
Rispondi

I Correlati

"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"

"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"

Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”

Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa

Ti potrebbero interessare

"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"

"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"

Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”

Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa