Brutte notizie per i medici in formazione specialistica, e cioè per i medici e gli odontoiatri che frequentano le scuole di specializzazione universitarie e che sono obbligatoriamente iscritti, ai fini previdenziali, alla gestione separata dell’Inps. Con la circolare n. 88 del 1° ottobre 2008, infatti, l’Istituto ha stabilito che essi, contrariamente a quanto ritenuto in precedenza, debbano corrispondere il contributo con aliquota piena e non con aliquota ridotta.
In particolare, per l’anno 2006 il contributo passa dal 10% al 18,20%; per l’anno 2007 dal 16% al 23,50% (23,72% per i soli mesi di novembre e dicembre); per l’anno 2008 dal 17% al 24,72%.
Per gli specializzandi si tratta di un vero e proprio salasso. Infatti, normalmente i contributi alla Gestione Separata vengono pagati per due terzi dal datore di lavoro e per un terzo dal lavoratore; non è così però per gli iscritti in formazione specialistica, che percepiscono un compenso onnicomprensivo, e che quindi debbono accollarsi l’intera differenza di prelievo (con una riduzione del già magro stipendio superiore ai 160 euro mensili).
Il salasso è ulteriormente aggravato dalla circostanza che le università interessate, entro fine dicembre, per non incorrere nell’applicazione delle sanzioni civili, dovranno regolarizzare i versamenti contributivi di tutte le mensilità pregresse, ovviamente rivalendosi sugli stipendi di ottobre, novembre e dicembre.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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