Lo Snami protesta contro le Asl e il mancato rispetto delle norme contrattuali. Lo ribadisce Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami che sottolinea come spesso vi siano “fantasiose interpretazioni delle aziende asl, ma la legge non ammette ignoranza, o distorsioni in mala fede per coprire i propri errori, reiterati e continui? Non lo so, ma é chiarissimo che i Medici subiscono e, paradossalmente, spesso sono indicati a sproposito nei media come protagonisti negli scandali, dei falsi vivi o dei morti viventi, risultando nell'immaginario collettivo come complici e traenti profitto invece che come parte lesa”.
“In ogni parte d'Italia i Medici di Famiglia ricevono le comunicazioni da parte delle asl che elaborano le movimentazioni dei pazienti - continua Domenico Salvago, presidente regionale di Snami Sardegna - quindi non sono attori protagonisti di un sistema che dovrebbe porre in essere percorsi lineari, certi e ben codificati dall'accordo collettivo nazionale. Imprecisioni, errori ed inadempienze delle asl ci creano esclusivamente disagi e sottraggono tempo ed energie alla nostra attività medica quotidiana che è, per chi fa finta di non saperlo o peggio lo ignora, continuativa, culturalmente e fisicamente impegnativa. Il comitato regionale della medicina generale della regione Sardegna ben ha fatto a ricordare con una nota formale alle aziende che l'acn va rispettato soprattutto negli articoli che governano scelte, revoche ed elenchi dei pazienti”. “A noi dello Snami - conclude Angelo Testa - sembra che la convenzione nazionale sia chiarissima e che le aziende asl debbano rispettarla e mettere da parte gli atteggiamenti anarchici di chi fa “errori su errori e ulteriori errori per correggere i primi”.
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Fonte: Snami
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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