Nasce un osservatorio sulle prescrizioni improprie che avrà il compito di raccogliere tutti gli abusi “burocratici” perpetrati ai danni dei medici e dei cittadini. L’iniziativa parte in via sperimentale dalla Fimmg Lazio in risposta alle numerose segnalazioni che sono giunte nell’assistenza sanitaria regionale.
Se i risultati saranno incoraggianti, è probabile che il modello sarà esportato anche in altre regioni. “Il livello di burocrazia in sanità – si legge nella nota del sindacato - è arrivato a livelli mai visti in questi ultimi anni, non è infrequente che negli studi dei medici di famiglia giungano cittadini in preda a problemi di burocrazia spicciola i quali per carenze o cattiva volontà di terzi, ricevono informazioni errate su procedure o percorsi, disinformazione sembrerebbe quasi attuata ad arte e atti che spesso sfociano in conflittualità indotte da terzi”. Ma i medici della Fimmg Lazio fanno anche qualche esempio: “Certificati di malattia non rilasciati dai pronto soccorso e conseguenti peregrinazioni del cittadino, ospedali e presidi specialistici che non rilasciano le regolari ricette rosa del SSN, demandando a terzi la prescrizione, Inps e Inail i cui "sportellisti" non accettano certificati post ricovero o dei pronto soccorsi perché cartacei. Presidi che chiudono le agende di prenotazione per le visite specialistiche andando contro le disposizioni di legge e compiendo abusi su chi ha più bisogno di essere aiutato, o che invitano i pazienti ad utilizzare impropriamente i percorsi di urgenza per by passare le liste d’attesa ormai insostenibili: basti pensare che ormai un'ecografia prima di un anno non si trova, per una protesi d'anca o di ginocchio siamo passati da circa otto mesi dello scorso anno ai 5-20 mesi di attesa, chi può si riversa sul privato, una protesi d'anca migliaia e migliaia di euro”.
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Fonte: fimmg
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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