Un primo passo verso il rinnovo della convenzione ci sarà il prossimo 9 ottobre, quando il coordinatore degli assessori del comitato di settore, Claudio Montaldo della Liguria, incontrerà la Fimmg, Lo Snami, lo Smi e Intesa Sindacale per discutere sugli accordi. La trattative riparte, dunque, condotta dall’assessore ligure che tra l’altro è stato uno degli autori della riforma dei medici di famiglia genovesi.
Innovazioni che potrebbero essere esportate, ovviamente con il placet delle sigle. Con l'accordo sottoscritto il 9 settembre scorso tra il direttore generale della Asl Tre, Corrado Bedogni, e le organizzazioni sindacali del Medici di Medicina Generale, nel Genovesato è possibile fare un elettrocardiogramma, un'ecografia e un doppler con il nostro medico di famiglia. L’obiettivo è saltare le insostenibili liste d'attesa, senza aspettare i 60 giorni proposti dal Cup e il tutto remunerato secondo le tariffe del Servizio Sanitario Nazionale. Il medico di famiglia deve, però, assicurare che le apparecchiature (peraltro i costi sono a carico della Asl) siano idonee ad eventuali collegamenti con il centro unico di prenotazione e possano consentire l'elaborazione dei dati occorrenti per le ricerche epidemiologiche, il monitoraggio e la verifica della qualità dell'assistenza. Inoltre, il medico deve essere in possesso dell'iter formativo, avere seguito un corso di base di almeno 300 ore; oppure, essere specialista nell'ambito del tipo di ecografia che si intende eseguire. L'accordo fissa che il medico possa erogare le prestazioni soltanto ai suoi pazienti, o in caso di studi medici associati anche agli utenti in carico ai colleghi facenti parte della stessa forma associativa.
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Fonte: intersindacale, asl 3 genova
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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