Il sistema sanitario italiano migliora, ma continua a non brillare; troppo potere a 'dei in camice bianco' e troppe differenze geografiche. L'annuale analisi della sanità europea, realizzato in base all'indice dei consumatori Euro Health Consumer Index (EHCI), pone l'Italia al sedicesimo posto nella classifica dei 31 paesi esaminati. Il nostro Paese ottiene un risultato definito ''mediocre'', simile a quello di Spagna e Grecia, ma dietro a diversi paesi dell'est Europa come l'Estonia o l'Ungheria.
In testa alla classifica arriva l'Olanda che mette a segno uno score di 839 punti, contro i 640 dell'Italia. Seguono ai vertici Danimarca, Austria, Lussemburgo e Svezia. Fanalini di coda Romania, Bulgaria, Croazia, Lituania. L'analisi, che si ripete dal 2005, è stata condotta tenendo conto di 34 indicatori di performance e combina statistiche pubbliche e ricerche indipendenti, adottando il punto di vista del consumatore, per sei diverse aree: diritti e informazione dei pazienti, e-sanità, tempi di attesa per il trattamento, risultati, gamma e ambito dei servizi forniti e farmaci.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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