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Trombosi, la causa arriva dalle polveri sottili

Medicina Generale Redazione DottNet | 31/07/2008 17:07

Ogni aumento di 10 microgrammi di polveri sottili per metro cubo, nell'aria della città, fa aumentare del 70% il rischio di trombosi venosa negli abitanti. Lo dimostra una ricerca effettuata dalla Clinica del Lavoro della Fondazione Irccs Ospedale Maggiore-Policlinico di Milano, che ha coinvolto oltre 2.000 persone.

Pubblicato sugli Archives of Internal Medicine, lo studio ha evidenziato la forte correlazione esistente tra l' inquinamento atmosferico, e in particolare le polveri sottili, ed il rischio di trombosi venosa. Malattia che è dovuta a coaguli che occludono le vene delle gambe. La ricerca - che vede tra gli autori Andrea Baccarelli, Ida Martinelli, Antonella Zanabetti, Paolo Grillo, Pier Alberto Bertazzi e Pier Mannuccio Mannucci - ha preso in esame i livelli di esposizione a polveri sottili di 870 persone, a cui era stata diagnosticata la trombosi tra il 1995 e il 2005.

I ricercatori, inoltre, hanno preso in considerazione 1.210 individui sani, abitanti in varie zone della Regione. Sono state inoltre utilizzate 53 centraline dell'Arpa posizionate in diversi punti della Lombardia e sono stati misurati i livelli di esposizione alle polveri sottili, soprattutto derivanti dai processi di combustione dei motori diesel. Dal confronto lo studio ha evidenziato una netta associazione tra alti livelli di esposizione al particolato e rischio di trombosi.
In particolare, è stato stimato che il rischio di trombosi aumenta del 70% per ogni aumento di 10 microgrammi di particolato per metro cubo nell'anno precedente la diagnosi. ''Mentre i dati già esistenti mostrano, con chiarezza, che l'inquinamento dell'aria fa aumentare il rischio di infarto e ictus, la nostra ricerca, per la prima volta - afferma Andrea Baccarelli, primo firmatario dello studio - conferma la correlazione tra inquinamento atmosferico e formazione di trombi nelle vene, soprattutto delle gambe''. ''Date le dimensioni di questi effetti e l'enorme diffusione del particolato inquinante - sostiene Pier Alberto Bertazzi, direttore della Clinica del Lavoro di Milano - i risultati della nostra ricerca introducono un nuovo diffuso fattore di rischio per la patogenesi della trombosi''.

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