Finiscono sotto la scure della Corte Costituzionale diversi punti della legge sulla libera attività professionale dei medici 'intramoenia' presentata la scorsa legislatura dall'ex ministro della Sanità Livia Turco.
La Consulta ha infatti accolto in parte i ricorsi della Regione Lombardia e dalla provincia autonoma di Trento. I giudici costituzionali - con la sentenza n. 371, scritta da Alfonso Quaranta e depositata in cancelleria - ha dichiarato illegittima la norma (legge 120 del 2007) in sei punti per violazione del riparto delle competenze Stato-Regione-province autonome in materia di sanità (art.117 della Costituzione). In particolare, la Corte ha bocciato la previsione di un ''parere vincolante'' da parte di un collegio di direzione o di una commissione nella scelta che Regioni o province devono adottare per l'acquisto, l'affitto o la stipula di convenzioni per reperire gli spazi ambulatoriali esterni da adibire anche allo svolgimento dell'attività libero-professionale intramuraria (''così disponendo, però, la norma statale opera una eccessiva compressione della facoltà di scelta'' di Regioni e Province autonome'', scrive la Corte).
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
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Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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