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Congresso Fimmg, Mmg tra tecnologia e management: il sondaggio

Medicina Generale Redazione DottNet | 04/11/2013 15:46

“La tecnologia nello studio del medico di famiglia: coniugare approccio olistico e high-tech”. E’ questo il tema del 68° Congresso nazionale FIMMG-METIS che si svolgerà fino a sabato all’Ergife Palace Hotel di Roma. I lavori si sono aperti stamattina con il saluto del segretario nazionale Giacomo Milillo.

Molti gli argomenti di interesse per la medicina generale che verranno affrontati nei prossimi giorni: dall’utilizzo della tecnologia nella professione al management dello studio medico; dal primo soccorso alla programmazione vaccinale nell’adulto. Di rilievo il workshop internazionale con ospiti di vari Paesi europei che porteranno le loro esperienze sull’attività di continuità assistenziale. Il focus in programma mercoledì, alla presenza del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, sarà orientato sull’apertura delle trattative della Convenzione della medicina generale che vede FIMMG e altri sindacati medici impegnati in un confronto molto duro con le Regioni. "Tra Patto per la salute e nuova Convenzione, in un arco di tempo che si presenta di grande conflittualità, sarà deciso il nuovo assetto dell’assistenza primaria – ha dichiarato Giacomo Milillo -Si sta per aprire una partita difficile, non scontata, il cui risultato dipenderà dalla nostra forza, dalla nostra abilità contrattuale e dalla nostra capacità di convincere i cittadini che stiamo dalla loro parte e stiamo lottando per migliorare la qualità dell’assistenza. Da anni chiediamo di modificare il modo di lavorare, lasciandoci alle spalle l’isolamento individuale, di offrire a tutti i medici di medicina generale piena occupazione fin dall’ingresso nella convenzione, di dotarci del supporto di assistenti di studio. Questo è il momento di scoprire le carte: siamo pronti a produrre assistenza di qualità fondata sul rapporto di fiducia individuale e continuato nel tempo, utilizzando sul territorio nuove risorse oggi destinate a servizi inappropriati – ha sottolineato Milillo -. Per il raggiungimento di questi obiettivi siamo pronti a batterci e ci batteremo. L’esito della battaglia dipenderà dalla capacità di lotta e dalla compattezza della categoria”.

Il sondaggio sull'Ict: I medici di medicina generale utilizzano le risorse che l’ICT (Information Communication Technology) e la telemedicina mettono a disposizione? Quale tipo di esperienze hanno condotto e con quali risultati?
Sono alcuni dei quesiti a cui hanno risposto quasi 2mila medici di medicina generale che hanno partecipato a due sondaggi condotti dal Centro studi della Fimmg. Il 73% dei medici di famiglia italiani è interessato a utilizzare i servizi di telemedicina, con la percentuale più alta al sud dove si arriva all’82%. La metà dei mmg italiani (il 52%), però, è favorevole se si migliorano le caratteristiche organizzative della professione.

E’ quanto emerge dalla recentissima indagine, condotta a ottobre su un campione di oltre 700 medici, in collaborazione con il Dipartimento di Economia della Seconda università di Napoli e con il supporto di Telecom Italia. I  medici ritengono soprattutto che questi servizi favoriscano per i pazienti la “prossimità” ( il 30%) e migliorino gli end point clinici (il 26%).  Per il 34% degli intervistati gli ambiti in cui possono essere più utili sono quelli dell’integrazione territorio-ospedale e per il 31% la gestione domiciliare del grande anziano. Il problema più grande per i medici di famiglia è trovare la disponibilità di tempo (il 30% delle risposte), seguito dal rischio che si tratti di sistemi troppo complicati per l’utenza (26%). “Rispetto alla possibilità di utilizzare servizi di telemedicina specifici (sono stati considerati i sistemi di prenotazione elettronica, di tele monitoraggio, di prescrizione elettronica, di farmaco-sorveglianza, di localizzazione per evitare lo smarrimento di pazienti affetti da disturbi cognitivi, e di supporto a strategie di prevenzione e benessere), i medici ritengono che possano risultare utili per i pazienti (in particolare l’e-CUP, la localizzazione ed il tele monitoraggio) – spiega il responsabile del Centro Studi della Fimmg, Paolo Misericordia -. Sugli item che tendono a considerare il miglioramento dei rapporti e del dialogo con il paziente, i medici riferiscono però maggiore perplessità e scetticismo”. 
Sono oltre 1000 i mmg coinvolti nell’altra indagine, realizzata a marzo in collaborazione con il Politecnico di Milano e con DoxaPharma. L’85% dei medici accede ad Internet (per scopi professionali e al di fuori delle attività certificative) almeno una volta al giorno; il 58% più volte al giorno. Per quanto riguarda l’ambito professionale, il 96% riferisce di utilizzare normalmente le email; ma anche le modalità un po’ più evolute e moderne della nuove frontiere della comunicazione (il 42% frequenta forum, il 24% social network). Il 96% usa la cartella clinica informatizzata, il 67% sistemi di e-learning, il 41% sistemi a supporto della reportistica. Il rammarico dei medici riguarda la distanza che ancora esiste tra quello che tali sistemi potrebbero garantire rispetto a quanto effettivamente adesso danno, soprattutto per quanto concerne la semplificazione dei processi, la velocizzazione delle attività, la riduzione del carico di lavoro per il personale di studio. 

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Fonte: fimmg

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