La riforma impostata l’anno scorso dal Decreto Balduzzi sull'H24 è ormai alla fase finale. Il provvedimento di fatto porterà ad una “rifondazione” della medicina generale: più lavoro in équipe per i medici di famiglia e più integrazione con l’ospedale. Di questo e di molto altro, tra cui le cooperative tra medici, se ne parlerà domani a Roma (presso la sala del chiostro della Minerva al Senato, ore 9,30) nel corso del Convegno, organizzato tra gli altri da Merqurio Pharma, “Cure primarie, futuro incerto e Prospettive, cooperazione come soluzione” a cui parteciperanno il ministro Lorenzin, Alberti della Fiaso, Del Favero di Federsanità, esperti e tecnici del settore.
Secondo il progetto iniziale il territorio offrirà oltre al singolo medico di famiglia, gruppi di medici di medicina generale organizzati in aggregazioni funzionali territoriali (Aft) o in unità complesse di cure primarie (Uccp). I medici di famiglia e quelli di Guardia medica, inseriti in un “ruolo unico”, dovranno garantire una copertura assistenziale giornaliera 24 ore su 24, per 7 giorni su 7 , e favorire una continuità assistenziale effettiva. Insomma, ai cittadini non dovrebbe più capitare, come invece oggi accade, di restare senza un punto di riferimento quando il proprio medico di famiglia ha terminato il servizio e non sono ancora scattate le fatidiche ore 20 in cui ci si può rivolgere ai medici della continuità assistenziale (ex Guardia medica, appunto), quando non si tratta di un’emergenza per la quale chiamare il 118. A tutto ciò si aggiunge la confusione che regna: come rivela il Corriere della Sera, spulciando sui siti delle varie Asl, Ausl, Ulss, Asp o Asur, sono stati contati contati 2.340 numeri di telefono della guardia medica. E al Corriere hanno anche scoperto che la “fantasia degli amministratori galoppa: numeri telefonici “normali”; il 118; numeri verdi gratuiti (pochi) o a pagamento (a grande maggioranza). La Asl Milano 2 (Melegnano) sul suo sito ne mette a disposizione addirittura uno (così sta scritto) «semi-verde»: 848.800.804. Non si capisce se la scelta sia un omaggio alle sfumature pittoriche o una sorta di pudore semantico per non dire in modo esplicito che è a pagamento”. Ma ce n'è per tutti: in Alto Adige sono i medici di medicina generale a fornire il servizio di continuità assistenziale e quindi bisogna sapere chi è di turno. Le aziende sanitarie di Jesi (Marche) e Siracusa (Sicilia) hanno per la Guardia medica la quantità maggiore di numeri fissi e di cellulari: 21 e 21 la prima, 26 e 24 la seconda.
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Fonte: Merqurio, Corriere della sera
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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