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Mmg e H24, è caos. E la guardia medica non decolla. Convegno Merqurio

Medicina Generale Redazione DottNet | 25/11/2013 16:13

La riforma impostata l’anno scorso dal Decreto Balduzzi sull'H24 è ormai alla fase finale. Il provvedimento di fatto porterà ad una “rifondazione” della medicina generale: più lavoro in équipe per i medici di famiglia e più integrazione con l’ospedale. Di questo e di molto altro, tra cui le cooperative tra medici, se ne parlerà domani a Roma (presso la sala del chiostro della Minerva al Senato, ore 9,30) nel corso del Convegno, organizzato tra gli altri da Merqurio Pharma, “Cure primarie, futuro incerto e Prospettive, cooperazione come soluzione” a cui parteciperanno il ministro Lorenzin, Alberti della Fiaso, Del Favero di Federsanità, esperti e tecnici del settore.

 Secondo il progetto iniziale il territorio offrirà oltre al singolo medico di famiglia, gruppi di medici di medicina generale organizzati in aggregazioni funzionali territoriali (Aft) o in unità complesse di cure primarie (Uccp). I medici di famiglia e quelli di Guardia medica, inseriti in un “ruolo unico”, dovranno garantire una copertura assistenziale giornaliera 24 ore su 24, per 7 giorni su 7 , e favorire una continuità assistenziale effettiva. Insomma, ai cittadini non dovrebbe più capitare, come invece oggi accade, di restare senza un punto di riferimento quando il proprio medico di famiglia ha terminato il servizio e non sono ancora scattate le fatidiche ore 20 in cui ci si può rivolgere ai medici della continuità assistenziale (ex Guardia medica, appunto), quando non si tratta di un’emergenza per la quale chiamare il 118. A tutto ciò si aggiunge la confusione che regna: come rivela il Corriere della Sera, spulciando sui siti delle varie Asl, Ausl, Ulss, Asp o Asur, sono stati contati contati 2.340 numeri di telefono della guardia medica. E al Corriere hanno anche scoperto che la “fantasia degli amministratori galoppa: numeri telefonici “normali”; il 118; numeri verdi gratuiti (pochi) o a pagamento (a grande maggioranza). La Asl Milano 2 (Melegnano) sul suo sito ne mette a disposizione addirittura uno (così sta scritto) «semi-verde»: 848.800.804. Non si capisce se la scelta sia un omaggio alle sfumature pittoriche o una sorta di pudore semantico per non dire in modo esplicito che è a pagamento”. Ma ce n'è per tutti: in Alto Adige sono i medici di medicina generale a fornire il servizio di continuità assistenziale e quindi bisogna sapere chi è di turno. Le aziende sanitarie di Jesi (Marche) e Siracusa (Sicilia) hanno per la Guardia medica la quantità maggiore di numeri fissi e di cellulari: 21 e 21 la prima, 26 e 24 la seconda.

Le otto Asl di Roma rispondono, invece, a un numero unico, così come tutte quelle della provincia di Arezzo. Mentre Messina e provincia di numeri ne contano 104. In Liguria, nel gennaio del 2007 è stato firmato un accordo con la Guardia medica che prevedeva un numero unico regionale. In realtà, le Asl Imperiese e Savonese hanno due numeri (verdi) gratuiti, la Asl Genovese otto , la Chiavarese due e la Spezzino quattro. Varese, Como, Lecco, Bergamo e Monza Brianza sono le uniche province e Asl italiane in regola con il numero unico europeo di emergenza 112 (a Milano la copertura sarà completa dal 3 dicembre), ma hanno ancora oltre 70 numeri diversi per la Guardia medica. Grazie a Internet, almeno la ricerca dei numeri della Guardia medica dovrebbe essere una passeggiata. E invece i portali delle Asl si trasformano in un dedalo di “percorsi” , di cui spesso, non solo non si trova l’uscita, ma neppure l’ingresso. Abbiamo verificato anche questo: pochi, in proporzione, i siti che riportano in home page il numero in modo chiaro e bene in evidenza. Solo la Sardegna ha un portale identico e lo stesso percorso (home page, servizi al cittadino, guardia medica) per tutte e otto le Asl. Forse la semplificazione del servizio di Guardia medica potrebbe partire proprio da qui. Ma in realtà è tutto il sistema attuale della cosiddetta “continuità delle cure”, di cui la Guardia medica è solo uno (anche se importante) degli elementi, ad aver bisogno di un po’ di ordine, per una maggiore efficacia. Proprio in quest’ottica la Medicina di famiglia si appresta a vivere una vera e propria rivoluzione.

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Fonte: Merqurio, Corriere della sera

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