Fallita l'ipotesi che pillole di supplementi naturali a base di Gingko possano aiutare nella prevenzione del morbo di Alzheimer e della demenza senile: uno studio finanziato dal governo americano ha evidenziato la inefficacia della sostanza nella prevenzione dei processi di declino delle capacità neurologiche.
Lo studio pubblicato sulla rivista de medici Usa - Jama- ha seguito per sei anni la salute di 3.000 volontari dai 75 anni in su: a metà di loro venivano dati supplementi a base di Gingko (120 mg due volte al dì) e all'altra metà delle pillole placebo. I partecipanti sono stati esaminati ogni sei mesi per verificare eventuali sintomi di demenza: ma allo scadere dei sei anni la demenza è stata diagnosticata in 277 volontari del gruppo sottoposto a terapia a base di Gingko ed a 246 del gruppo sotto placebo. Una differenza statisticamente insignificante. Anche per quanto riguarda possibili effetti collaterali della sostanza estratta dalle foglie dell'albero di gingko non si sono registrate differenze tra i due gruppi, evidenziando così almeno la sicurezza per la salute del supplemento che viene diffusamente usato come antinfiammatorio. Lo studio e' stato condotto all'università della Virginia.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
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Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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