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Da Repubblica: Trapianti, rivoluzione contro il rigetto

Medicina Generale Redazione DottNet | 20/11/2008 08:19

«Miracolo», titola un quotidiano britannico. «Una svolta che può cambiare il futuro della chirurgia», dicono gli esperti. «Abbiamo restituito a una donna la possibilità di giocare con i suoi bambini, di lavorare, di condurre una vita normale, è il dono più bello che possiamo fare con il nostro mestiere», afferma il professor Paolo Macchiarini, il medico autore del rivoluzionario intervento.

 Un cervello italiano fuggito all´estero: nei primi anni Novanta ha lasciato il nostro Paese perché, spiega, aveva la strada bloccata «dai raccomandati». La donna si chiama Claudia Castillo, è una colombiana 30enne, madre di due figli, residente in Spagna, a Barcellona, dove è stata operata. Soffriva da tempo di una grave forma di tubercolosi, che la affaticava dopo pochi minuti di movimento o anche solo di conversazione. Una équipe internazionale di medici ha risolto il problema con un trapianto di trachea, nel quale l´organo, ricevuto da un donatore, è stato modificato in laboratorio con la bio-ingegneria in modo da ricoprirlo interamente con cellule staminali ottenute dai tessuti della paziente. La tecnica ha permesso di evitare il rischio di un rigetto e di fare a meno dei pesanti farmaci che sarebbero stati necessari per scongiurarlo.

Gli esperti ora predicono che questo tipo di interventi diventeranno la norma nel giro di vent´anni, «fabbricando» con le staminali organi nuovi di zecca per poi trapiantarli sui malati. «Questo è solo l´inizio», promette il professor Martim Birchall, chirurgo della Bristol University, che ha partecipato al progetto. «Questa maniera di procedere trasformerà radicalmente la chirurgia. Tra due decenni le operazioni più comuni saranno rigenerative, per sostituire organi e tessuti danneggiati da malattie con organi e tessuti analoghi usciti da un laboratorio».

L´eccezionale intervento risale al giugno scorso, ma è stato reso noto solo adesso, dalla rivista scientifica britannica «Lancet», che vi dedica un lungo articolo nel suo ultimo numero.
L´operazione ha avuto luogo presso il reparto di Chirurgia Toracica della Clinica di Barcellona, sotto la responsabilità del professor Macchiarini, che dirige questo reparto. Vi hanno collaborato specialisti del Politecnico di Milano, dell´università di Padova e di quella di Bristol, nei cui laboratori è avvenuta la crescita delle staminali estratte dalla paziente. In sostanza, ricevuto una trachea da un donatore, i ricercatori l´hanno ripulita delle sue cellule originali e le hanno gradualmente sostituite con cellule staminali di Claudia Castillo. Ciò ha permesso di fare a meno di immunosoppressori, i farmaci anti-rigetto utilizzati finora nei trapianti di questo tipo. E i risultati appaiono, a quattro mesi di distanza dall´intervento, incoraggianti. Claudia, che prima ansimava soltanto a fare le scale, ha telefonato recentemente al professor Macchiarini da Ibiza, dicendogli che aveva ballato tutta la notte in discoteca e che si sentiva benissimo.

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